Calenda: Trump più vicino a dittatori riuniti in Cina

di Agenzia Nova
3 Settembre 2025 14:18 Aggiornato: 3 Settembre 2025 14:18

«Forze equilibrate determinano stabilità, la debolezza del fronte democratico determina l’aggressione da parte degli Stati autocratici. La Cina guida oramai apertamente il fronte delle autocrazie. Purtroppo nessuno guida più quello delle democrazie che ancora oggi sarebbero, se unite, decisamente più potenti del fronte avverso. Questo è il principale pericolo che corre il mondo: la nostra debolezza» e «un mondo bipolare può essere stabile o immensamente più pericoloso. La differenza sta nell’equilibrio delle forze economiche e militari dei due blocchi.

Trump è più vicino ai dittatori che si sono riuniti in Cina rispetto ai Paesi democratici tradizionalmente alleati degli Usa. Questa per ora è la situazione in America e non è destinata a cambiare nel breve». Così riflette su X il leader di Azione, Carlo Calenda, commentando uno stralcio della recente intervista telefonica al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, rilanciata dal profilo X ‘Republicans against Trump’. «Non resta che prenderne atto e strutturare, a partire dai ‘volenterosi’, il nucleo del nuovo fronte democratico. All’interno dell’Ue – prosegue Calenda – esistono quinte colonne dei dittatori che vanno emarginate e spinte fuori. Ma finché ciò non accadrà, il luogo di costruzione di una risposta globale agli autocrati deve partire dai grandi Paesi europei, dalla Gran Bretagna, dal Canada e dal Giappone. Non sappiamo se questo fronte reggerà» ma, conclude il segretario di Azione: «La sfida storica che la nostra generazione si trova a dover raccogliere è questa e cambierà ogni cosa».


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