Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, ha emesso un decreto presidenziale che istituisce un comitato per la redazione di una costituzione temporanea, che segnerà la transizione dall’attuale status di Autorità Nazionale Palestinese a quello di Stato, nell’ambito dei preparativi per le elezioni e per la conferenza internazionale di pace prevista presso le Nazioni Unite a settembre. Lo ha annunciato l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, cecondo cui il consulente legale palestinese, Muhammad al-Hajj Qassem, guiderà il comitato, che comprenderà altri 17 membri. Il decreto presidenziale definisce il comitato “un’autorità legale per redigere la costituzione provvisoria, in conformità con la Dichiarazione di Indipendenza, i principi del diritto internazionale, le legittime decisioni internazionali, i trattati sui diritti umani e i trattati internazionali pertinenti”.
Un alto funzionario dell’Autorità Nazionale Palestinese ha confidato a un giornalista di Epoch Israele che, dato il crescente riconoscimento internazionale di uno Stato palestinese «è necessario preparare le condizioni politiche e giuridiche per la creazione di uno Stato […] Cosa che richiede – ha proseguito la fonte palestinese – una commissione che rediga la Costituzione palestinese, che definirà i fondamenti dello Stato, i suoi confini, la polizia e le sue caratteristiche». La fonte dell’Anp ha poi affermato che la redazione di una Costituzione contribuirebbe a presentare la Palestina come un’entità nazionale completa e riconoscibile a anche livello internazionale, e che dimostrerebbe «l’esistenza di uno Stato palestinese di fronte ai tentativi di Israele di bloccare ogni possibilità di creazione».
Sempre secondo l’agenzia Wafa, la dichiarazione di Abbas intenderebbe «preparare il terreno per la fondazione dello Stato di Palestina e delle sue istituzioni, attraverso una costituzione che istituirà un governo democratico basato sullo stato di diritto, sulla separazione dei poteri, sulla tutela dei diritti e delle libertà e sul trasferimento del potere attraverso mezzi democratici». E saranno istituiti comitati professionali in vari ambiti di lavoro e sviluppati meccanismi per il loro funzionamento e la gestione delle discussioni. Verrà inoltre creata una piattaforma online per raccogliere proposte dall’opinione pubblica palestinese nei Territori e nella diaspora, al fine di giungere a una Costituzione che rappresenti l’intero popolo palestinese durante questa fase di transizione. La nazione palestinese si appresterebbe quindi a nascere in modo simile a quello in cui quasi ottant’anni fa è nata quella israeliana.
Secondo alto funzionario dell’Autorità Nazionale Palestinese, poi, l’annuncio di Abbas di istituire un comitato per redigere una costituzione temporanea sarebbe anche finalizzato a ostacolare l’intenzione di Israele di occupare la Cisgiordania.
L’Autorità Nazionale Palestinese si starebbe quindi preparando a dichiararsi unilateralmente “Stato” durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il mese prossimo, attraverso una dichiarazione di Abbas stesso. La dichiarazione, sempre secondo le fonti di Epoch Israele, si dovrebbe fondare su una base giuridica che comprenda diverse importanti risoluzioni delle Nazioni Unite: la risoluzione 181 sulla partizione, le risoluzioni 242 e 338 del Consiglio di sicurezza, la risoluzione dell’Assemblea generale che riconosce la Palestina come Stato osservatore presso le Nazioni Unite, la risoluzione 2334 del Consiglio di sicurezza che stabilisce che gli insediamenti sono illegali, nonché il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte di 149 Paesi, che potrebbero diventare 160 entro la fine dell’anno.
In risposta, importanti personalità politiche israeliane affermano categoricamente che non esiste uno Stato palestinese e che non esisterà mai. Israele si starebbe infatti preparando per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per neutralizzare gli effetti del colpo di mano di Abbas, sempre che si concretizzi. Secondo una fonte politica di alto livello a Gerusalemme, infatti, Abbas è ben consapevole che un simile atto unilaterale costituirebbe una grave violazione degli Accordi di Oslo, che non potrebbe che innescare una dura risposta israeliana. E anche l’amministrazione Trump probabilmente chiarirà questo aspetto ad Abbas.
Secondo un’altra fonte, inoltre, al momento non vi sarebbe ancora una posizione definitiva nemmeno in seno all’Autorità Nazionale Palestinese, in merito alla dichiarazione unilaterale della nazione palestinese in sede Onu da parte di Abbas; a Gerusalemme è opinione diffusa che l’obiettivo sia principalmente quello di preparare l’opinione pubblica palestinese e internazionale a questa eventualità. Israele disporrebbe di diversi strumenti – sia politici che militari – capaci di svuotare di significato qualsiasi decisione dell’Anp e di impedire sul campo la nascita di uno Stato palestinese.