In risposta alla crescente minaccia nemica, gli Stati Uniti torneranno a condurre esperimenti nucleari. Lo ha annunciato ieri, mercoledì 29, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
«A causa dei programmi di sperimentazione di altri Paesi, ho dato istruzione al ministero della Guerra di avviare dei test delle nostre armi nucleari», ha scritto Donald Trump in un post su Truth. I test inizieranno «immediatamente», ha precisato Trump e hanno l’obiettivo di mantenere la «parità» col nemico. Benché Trump non usi questo termine, ormai è chiaro quanto nel mondo stia tornando stesso clima Guerra Fredda che, nel secondo dopoguerra, aveva dominato per quarant’anni le relazioni internazionali.
La decisione di Washington arriva infatti “in risposta” in cui la Russia (alleato del regime comunista cinese) intensifica lo sviluppo del proprio arsenale strategico, come il missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik – teoricamente capace di colpire qualsiasi obiettivo nel Pianeta – e il sommergibile drone Poseidon, un sistema autonomo in grado di trasportare una testata atomica di enorme potenza. Entrambe le armi sono rappresentative della crescente aggressività e della dottrina di escalation bellica russa di Vladimir Putin, che nel frattempo – grazie al sostegno del regime cinese e di altri Stati alleati – continua, nonostante le ingenti perdite, nella sua guerra di aggressione dell’Ucraina. Non sorprende, dunque, che l’America – in questa nuova e “folle” corsa agli armamenti – si trovi costretta a dover riaffermare la propria superiorità strategica.
I test nucleari nell’atmosfera, nello spazio o sott’acqua, sono vietati dal Trattato del 1963 per la messa al bando parziale degli esperimenti, che sono tuttavia consentiti nel sottosuolo. Gli Stati Uniti avevano condotto l’ultimo test sotterraneo nel settembre 1992, quando l’allora presidente George H. W. Bush ordinò una moratoria unilaterale su tutti i test nucleari, inclusi quelli nel sottosuolo.
Nel suo messaggio sui social, Donald Trump ha poi ricordato ai regimi russo e cinese: «Gli Stati Uniti possiedono più armi nucleari di qualunque altro Paese. Questo risultato è stato ottenuto, con un completo aggiornamento e ammodernamento delle armi esistenti, durante il mio primo mandato. Per via della loro immensa potenza distruttiva l’ho fatto a malincuore, ma non ho auto scelta» perché, ha spiegato Trump, nonostante la Russia sia «al secondo posto» e la Cina sia molto più indietro, entro cinque anni la dittatura comunista cinese «sarà allo stesso livello» degli Stati Uniti. E questo, evidentemente, non è accettabile, visto che gli Stati Uniti sono l’unica vera potenza nucleare occidentale, mentre le potenze nucleari nemiche dell’Occidente oggi, diversamente da com’era quarant’anni fa, purtroppo sono due.




