Quello raggiunto dall’Unione europea con Trump «non è un buon accordo come sostiene il governo Meloni. Ha i tratti di una resa alle imposizioni americane, dovuta al fatto che il governo italiano insieme ad altri governi nazionalisti totalmente subalterni a Trump, hanno spinto per una linea morbida e accondiscendente che ha minato l’unità europea e indebolito la posizione negoziale dell’Unione europea. Il 15 per cento di dazi senza alcuna reciprocità sulla stragrande maggioranza dei prodotti italiani, unito alla svalutazione del dollaro, porterà a danni da stimare attentamente, ma secondo le prime stime superiori ai 20 miliardi di export e a oltre centomila posti di lavoro a rischio.
A questo aggiungiamo l’impegno per maggiori acquisti europei di energia e di armamenti negli Stati Uniti pari a 750 miliardi, più 600 miliardi di investimenti delle imprese europee negli Stati Uniti». Lo afferma la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, che aggiunge: «Anziché lottare per rinnovare i 750 miliardi di investimenti comuni europei del Next generation Eu, Meloni e i suoi sodali ne regalano uno identico per portata agli Stati Uniti di Trump. Noi avevamo ottenuto risorse per l’Italia, mentre i nazionalisti li regalano a Trump. E tutto questo dopo aver già ceduto sulla esenzione dalla tassa minima globale per le multinazionali americane e l’assurdo aumento delle spese militari al 5 per cento». Schlein prosegue: «Altro che ponte con gli Stati Uniti, questa amicizia a senso unico di Meloni con Trump avrà un costo altissimo per le imprese e lavoratori italiani. Il governo italiano chiarisca subito quali misure intende mettere in campo per attutire i danni e rilanciare la domanda interna. Giorgia Meloni farebbe bene a iniziare già da adesso a preoccuparsi di come porre rimedio agli effetti economici della sua subalternità ideologica. E l’Unione europea ora capisca che se non rimette in campo investimenti comuni europei per un grande piano industriale, sociale e ambientale europeo rischiamo di essere travolti».