L’Iran e il suo asse «restano nel nostro mirino». Lo ha detto il capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), tenente generale Eyal Zamir spiegando che la campagna contro la Repubblica islamica non è finita e che il 2026 sarà un anno incentrato sulla preparazione, sul ripristino delle capacità e sullo sfruttamento delle opportunità operative. Zamir ha avvertito che l’esercito deve essere preparato a una campagna prolungata e su più fronti, nel contesto di una situazione di sicurezza «complessa e impegnativa».
«Le Idf devono operare in modo offensivo su più fronti, affiancando alla difesa vitale in ogni settore e lungo i nostri confini», ha affermato Zamir. «Continueremo a preservare la superiorità aerea e a promuovere l’intelligence», ha proseguito descrivendo la guerra di Gaza come «una delle più complesse» che le Idf abbiano mai affrontato. Il capo di stato maggiore ha inoltre sottolineato la necessità di proseguire le operazioni in Cisgiordania, contro Hezbollah in Libano e contro obiettivi iraniani in Siria.