Secondo Arabi21News, il tribunale distrettuale israeliano ha annunciato che si riunirà quattro volte a settimana per esaminare le accuse di corruzione al primo ministro Benjamin Netanyahu, in un processo che entra ora in una fase più intensa e cruciale.
Secondo quanto riportato da Arabi21News, il tribunale ha inoltre accolto la richiesta presentata dalla difesa del premier affinché le udienze si svolgano a porte chiuse, citando «sviluppi in una questione di sicurezza» i cui dettagli non sono stati resi noti al pubblico.
Netanyahu è imputato per corruzione, concussione e abuso d’ufficio. Le accuse, presentate ufficialmente dal Procuratore Generale israeliano alla fine di novembre 2019, riguardano presunti favori politici e mediatici in cambio di benefici economici e regali di lusso.
Secondo osservatori legali israeliani, la decisione di intensificare il calendario delle udienze indica la volontà del tribunale di accelerare la conclusione del processo, che si trascina ormai da anni. Tuttavia, la scelta di tenere le sessioni a porte chiuse ha sollevato interrogativi sulla trasparenza del procedimento e sul possibile legame tra le questioni di sicurezza citate e la posizione politica di Netanyahu.
