Vitamina B12 fondamentale per la salute del cervello

di George Citroner
4 Marzo 2025 18:12 Aggiornato: 4 Marzo 2025 18:12

I livelli considerati normali di vitamina B12 potrebbero non essere sufficienti a preservare la salute del cervello, soprattutto negli anziani. Una recente ricerca ha evidenziato che persone con concentrazioni di B12 nella fascia bassa del range accettabile mostrano alterazioni nella sostanza bianca cerebrale e una riduzione della velocità di elaborazione cognitiva. Questi risultati mettono in discussione i parametri attuali, suggerendo la necessità di riconsiderare la definizione di un livello “sano” di vitamina B12 nella popolazione anziana.

VITAMINA B12 E DANNI CEREBRALI

Lo studio, pubblicato su Annals of Neurology, ha coinvolto 231 adulti sani con un’età media di 71 anni, privi di demenza o altri disturbi cognitivi. I partecipanti avevano un livello medio di B12 pari a 414,8 pmol/L, ben al di sopra della soglia minima statunitense di 148 pmol/L. Tuttavia, i risultati indicano che anche livelli nella fascia bassa del range normale potrebbero influire sulla salute cerebrale.

Con l’età, l’assorbimento della vitamina B12 tende a ridursi a causa della diminuzione della produzione di acido gastrico, essenziale per assimilare questa vitamina dagli alimenti. Questo deficit, unito a un’alimentazione povera di B12, può portare a livelli subottimali, con possibili conseguenze negative sulla salute del cervello.

La vitamina B12 è essenziale per il benessere delle cellule nervose e un suo deficit può compromettere la sostanza bianca del cervello, causando lesioni che influenzano le funzioni cognitive.

«Gli studi precedenti potrebbero aver sottovalutato gli effetti di livelli bassi di B12 sulla salute cerebrale. Rivedere i criteri di carenza di B12 includendo biomarcatori funzionali potrebbe favorire diagnosi precoci e prevenire il declino cognitivo», spiega il dottor Ari J. Green, esperto di neuroimmunologia presso l’Università della California a San Francisco e autore senior dello studio.

RICONSIDERARE I LIVELLI E L’INTEGRAZIONE DI B12

I test condotti sui partecipanti hanno rivelato come i soggetti che presentano livelli più bassi di B12 mostrano ritardi significativi nella risposta agli stimoli visivi. Le scansioni cerebrali hanno inoltre evidenziato un aumento delle lesioni nella sostanza bianca, compromettendo la comunicazione tra le diverse aree del cervello. Queste alterazioni potrebbero essere collegate a un rischio maggiore di declino cognitivo, demenza o ictus.

«Oltre a rivedere i criteri per stabilire la carenza di B12, i medici dovrebbero considerare l’integrazione della vitamina negli anziani con sintomi neurologici, anche se i loro livelli rientrano nei limiti normali», sottolinea la coautrice dello studio, Alexandra Beaudry-Richard.

La quantità giornaliera raccomandata di vitamina B12 potrebbe non essere sufficiente per tutti, in particolare per chi ha problemi di assorbimento dovuti all’età, alla gravidanza o a disturbi intestinali. L’esperta di nutrizione e dietista Lori Carrell evidenzia l’importanza di includere nella dieta fonti animali di B12, come carne di manzo, maiale, agnello, pollo, tacchino, frutti di mare e pesce, tra cui salmone, tonno, sardine e vongole. Anche latticini come latte, formaggio e yogurt, insieme alle uova, sono ottime fonti di questa vitamina.

Per chi segue una dieta vegetariana o vegana, la dietista consiglia di assumere alimenti fortificati con B12 o di ricorrere a un integratore di alta qualità, poiché le fonti vegetali non forniscono quantità sufficienti di B12.

 

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.

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