Perché Trump “vuole” il Canale di Panama?

di Redazione ETI/Darlene McCormick Sanchez
29 Gennaio 2025 14:52 Aggiornato: 29 Gennaio 2025 14:52

La sicurezza nazionale americana è minacciata dal regime cinese. A dirlo è Eugene Kontorovich, docente alla Facoltà di giurisprudenza della George Mason University considerato fra i massimi esperti mondiali di diritto internazionale. Durante l’audizione del Senato degli Stati Uniti sulle minacce alla sicurezza nazionale, il professor Kontorovich ha detto che il controllo della Cina sui porti del Canale di Panama viola il Patto di non aggressione, compromettendo la sicurezza degli Stati Uniti. Come è noto, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, preoccupato per l’influenza cinese sui porti panamensi, ha promesso di riprenderne il controllo.

Il Canale di Panama è di massima importanza sia dal punto di vista economico che strategico-militare, e il suo controllo sarebbe cruciale per le navi da guerra statunitensi nell’ipotesi (non remota, purtroppo) di un conflitto con il regime comunista cinese.

La CK Hutchinson Holdings di Hong Kong ha dal 1997 il controllo del porto di Balboa sul lato del Pacifico e di San Cristobal sul versante Atlantico; concessioni rinnovate per altri 25 anni nel 2021 senza che sia stata effettuata regolare gara (il governo panamense ha annunciato l’apertura di un’indagine interna lo scorso 20 gennaio).

Il professor Kontorovich sottolinea come le aziende di Hong Kong fossero sotto il controllo britannico fino al 1997, anno in cui la Corona inglese ha ceduto il controllo della città al regime comunista cinese.

«Non possiamo aspettare che un atto di sabotaggio blocchi il canale: sarebbe devastante per gli Stati Uniti» ha commentato il professor Kontorovich davanti ai senatori americani. Gli Stati Uniti devono quindi «difendere il canale da qualsiasi minaccia al Patto di neutralità», ha continuato l’esperto in riferimento alle disposizioni del trattato sul canale, che è stato ceduto da Washington a Panama il 31 dicembre 1999, in forza di un trattato firmato nel 1977 dal presidente Jimmy Carter.

Durante l’audizione in Senato, sia repubblicani che democratici hanno espresso preoccupazione sulla questione: «Gli Stati Uniti hanno finanziato e costruito il Canale di Panama, ma ora Panama sta trattando ingiustamente l’America, cedendo il controllo di infrastrutture strategiche alla Cina» ha dichiarato il presidente della commissione, il senatore repubblicano Ted Cruz. Anche la senatrice democratica Maria Cantwell si è espressa in termini simili: «Dobbiamo diventare una grande potenza marittima rafforzando le nostre filiere produttive, riducendo i costi per i consumatori e garantendo una sicurezza che per il Paese è essenziale».

Secondo Daniel Maffei, commissario della Federal Maritime Commission, gli Stati Uniti non hanno giurisdizione sui singoli porti, ha evidenziato però che le aziende americane sono svantaggiate nelle gare d’appalto, poiché alle gare gli importi delle offerte (bassi al punto di essere economicamente impossibili da sostenere per ogni azienda privata) sono decisi dal regime cinese, e rendono di fatto impossibile ogni reale competizione.

Il senatore Dan Sullivan ha invece sollevato dubbi sull’accordo, raggiunto senza gara d’appalto, che ha assegnato il controllo del Canale alla Hutchison, ricordando come il regime cinese sia noto per corrompere funzionari pubblici in ogni angolo del Pianeta.

Louis Sola, presidente della Federal Maritime Commission, ha infine sottolineato come l’Autorità del Canale di Panama gestisca il canale  stesso in modo indipendente dal governo panamense, e ha inoltre ricordato che, oltre al canale, a suo tempo gli Stati Uniti hanno ceduto a Panama territori, basi militari e canali navigabili.

 

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