Trump parla con Putin: nessun armistizio immediato in Ucraina

di redazione eti/Jack Phillips
5 Giugno 2025 16:37 Aggiornato: 5 Giugno 2025 16:37

Il 4 giugno, il presidente americano Donald Trump ha reso noto di aver discusso telefonicamente, per oltre un’ora, con il presidente russo Vladimir Putin. «Abbiamo parlato dell’attacco ucraino agli aerei russi stazionati e di altri assalti condotti da entrambe le parti — ha scritto su Truth — Il colloquio è stato costruttivo, ma non prelude a una pace immediata».

Trump ha riferito che Putin ha espresso l’intenzione di rispondere al recente attacco contro basi aeree russe, confermato dall’Ucraina nel fine settimana precedente. L’Ucraina ha condotto un’ampia offensiva con droni, colpendo installazioni militari russe, alcune delle quali in regioni remote come la Siberia, dove erano dislocati bombardieri capaci di trasportare armi nucleari.

Fonti ucraine hanno dichiarato che gli attacchi del 1° giugno hanno danneggiato o distrutto oltre 40 bombardieri, circa un terzo della flotta strategica russa. Mosca ha smentito tali cifre, sostenendo che solo pochi velivoli sono stati colpiti. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha elogiato l’operazione come «brillante», sottolineando che la sua preparazione ha richiesto oltre un anno e mezzo. «Sono stati impiegati 117 droni, con un numero corrispondente di operatori», si legge in un post pubblicato su X. E ha aggiunto che il 34% dei vettori di missili da crociera strategici, ossia bombardieri nucleari, è stato colpito».

Il ministero della Difesa russo, in un comunicato diffuso il 1° giugno su Telegram, ha confermato l’attacco, definendolo un «atto terroristico» condotto con droni Fpv contro basi aeree nelle regioni di Murmansk, Irkutsk, Ivanovo, Rjazan e Amur. Funzionari russi hanno precisato che alcuni aerei hanno preso fuoco a Murmansk e Irkutsk a causa di droni lanciati da aree vicine alle basi.

Secondo alcuni analisti, l’attacco potrebbe spingere Mosca a rivedere la propria strategia nel conflitto, che dura da oltre tre anni. Rob Lee, consulente legale del gruppo di esperti Foreign Policy Research Institute, ha scritto su X che l’offensiva «ridurrà la capacità russa di lanciare missili da crociera contro l’Ucraina, obbligando Mosca a destinare risorse per proteggere basi lontane dal confine». Tuttavia, ha espresso scetticismo sull’idea che l’attacco possa alterare la determinazione russa a proseguire la guerra, poiché gli attacchi sul territorio russo non hanno generato pressioni politiche significative su Putin, per il quale l’Ucraina rimane una priorità assoluta.

Nel medesimo post del 4 giugno, Trump ha rivelato di aver affrontato con Putin anche la questione del programma nucleare iraniano, sottolineando l’urgenza di raggiungere un accordo. «Ho ribadito che l’Iran non può possedere armi nucleari, e su questo punto credo ci sia stata sintonia», ha scritto, aggiungendo che Putin ha confermato il proprio coinvolgimento nei negoziati con Teheran. Trump ha poi osservato che l’Iran sembra procrastinare su una decisione cruciale. E che una risposta definitiva sarà necessaria in tempi brevi.


Iscriviti alla nostra newsletter - The Epoch Times

Consigliati