Ultimo avvertimento di Trump a Hamas

di Redazione ETI/Travis Gillmore
6 Marzo 2025 7:38 Aggiornato: 6 Marzo 2025 7:50

Il presidente Trump lancia via Truth l’ultimo avvertimento a Hamas: «Potete scegliere: o rilasciate tutti gli ostaggi, subito, e restituite immediatamente tutti i corpi delle persone che avete ucciso, o per voi è finita».

Hamas ha preso più di 250 persone in ostaggio durante l’attacco terroristico del 7 ottobre 2023, e 62 risultano ancora dispersi. Trump ha promesso di garantire il rilascio di tutti gli ostaggi ancora in mano all’organizzazione terroristica: «Sto inviando a Israele tutto ciò di cui ha bisogno per chiudere la questione, nessun membro di Hamas sarà al sicuro se non fate come dico» ha scritto Trump, e poi: «Questo per voi è l’ultimo avvertimento! Ai capi: il momento di lasciare Gaza è questo, finché ne avete ancora la possibilità».

Il presidente americano ha poi esortato i palestinesi a rifiutare i leader di Hamas, che accusa di mettere a rischio la sicurezza della popolazione civile: «Inoltre, al popolo di Gaza: un futuro meraviglioso vi aspetta. Ma non se trattenete gli ostaggi», ha scritto Trump, «Se lo fate, siete morti! Fate una scelta intelligente. Rilasciate gli ostaggi ora, o ci sarà l’inferno da pagare dopo!».

Prima di pubblicare questo avviso, Trump aveva incontrato una delegazione di persone recentemente rilasciate da Hamas in visita alla Casa Bianca.

«Oggi, il presidente Trump ha dedicato del tempo a incontrare otto degli ostaggi rilasciati da Gaza», ha dichiarato Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca in una nota «Il presidente ha ascoltato attentamente le loro storie strazianti. Gli ostaggi hanno ringraziato il presidente Trump per i suoi sforzi incessanti per riportare a casa tutti gli ostaggi».

Poco prima, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt aveva annunciato che un inviato speciale degli Stati Uniti stava negoziando con i capi di Hamas per accelerare il rilascio di tutti gli ostaggi: «Si tratta di colloqui e discussioni in corso»; e poi: «Non intendo parlarne qui, ci sono delle vite americane in gioco». Il governo israeliano era stato informato dei colloqui in anticipo. Non è chiaro né chi stia guidando le discussioni da parte degli Usa né quando e dove si stiano svolgendo i colloqui.

Come sia meglio fare per riqualificare la Striscia di Gaza — dopo oltre un anno di conflitto e pesanti bombardamenti che hanno distrutto vaste aree della regione — è attualmente oggetto di discussione.

Il presidente americano ha proposto l’idea di spopolare l’area e costruire una “Riviera del Medio Oriente”, soluzione che per Trump apporterebbe benefici a tutte le parti e consentirebbe un futuro sostenibile e pacifico.

«Gli Stati Uniti prenderanno il controllo della Striscia di Gaza, e faremo anche un buon lavoro. La prenderemo noi, e ci assumeremo la responsabilità di bonificarla da tutte le pericolose bombe inesplose e da altre armi, livelleremo il terreno e elimineremo gli edifici distrutti» ha detto Trump durante una conferenza stampa con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca il 4 febbraio, preannunciando «uno sviluppo economico che fornirà un numero illimitato di posti di lavoro e abitazioni per le persone di quell’area».

Alcune nazioni vicine si oppongono al piano di Trump, e il 4 marzo hanno tenuto un vertice d’emergenza per discutere delle alternative. I leader arabi avrebbero proposto un’iniziativa di ricostruzione da 53 miliardi di dollari che consentirebbe ai palestinesi di rimanere a Gaza, invece di essere trasferiti in Egitto o Giordania. Secondo questo piano, Hamas sarebbe costretta a cedere il potere — che detiene nella regione dal 2007 —  a favore di un’Autorità palestinese che governi l’area.

Ma l’amministrazione Trump ha valutato questa proposta insufficiente e continua a negoziare per un accordo di pace che sia duraturo: «L’attuale proposta non affronta la realtà che Gaza attualmente è invivibile, e che i residenti non possono vivere umanamente in un territorio coperto di macerie e di ordigni inesplosi» ha dichiarato Brian Hughes, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, «il presidente Trump sostiene la sua visione di ricostruire una Gaza che sia libera da Hamas. Attendiamo con interesse ulteriori colloqui per portare pace e prosperità nella regione».

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