Trump sceglie Waltz per l’Onu e mette Rubio alla Sicurezza nazionale

di Redazione ETI/Jack Phillips
2 Maggio 2025 12:42 Aggiornato: 2 Maggio 2025 12:42

Il Presidente Trump ha annunciato la nomina dell’ormai ex consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz ad ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite. In un post su Truth, Trump ha scritto che Waltz «ha lavorato duramente per mettere al primo posto gli interessi della nostra nazione» aggiungendo: «Sono certo che farà lo stesso anche nel suo nuovo ruolo».

Il ministro degli Esteri Marco Rubio assumerà anche il ruolo di consigliere per la sicurezza nazionale, continuando al contempo a guidare il ministero degli Esteri. «Insieme, lotteremo per rendere l’America e il mondo di nuovo sicuri», ha dichiarato Trump.

In risposta, Waltz ha scritto su X di essere «profondamente onorato» di continuare a prestare «servizio al Presidente Trump e alla nostra grande nazione». La doppia carica di Rubio, come ministro degli Esteri e consigliere per la sicurezza nazionale, non è senza precedenti: negli anni ’70, sotto i presidenti Richard Nixon e Gerald Ford, Henry Kissinger aveva ricoperto entrambi i ruoli.

L’annuncio di Trump ha messo fine alle speculazioni sul futuro di Waltz nell’amministrazione, dopo che diverse Testate, citando fonti anonime, avevano riportato la sua possibile “dipartita”, circa due mesi fa. Waltz aveva infatti confermato di aver accidentalmente invitato Jeffrey Goldberg, direttore di The Atlantic, in una chat Signal con altri funzionari, dove si discuteva di attacchi aerei in Yemen. Il direttore della Testata progressista, aveva riportato diversi dettagli della chat in un articolo. Waltz si era poi scusato per l’incidente in un’intervista con Laura Ingraham di Fox News, chiarendo, comunque di non conoscere Goldberg. Tra gli altri funzionari presenti nella chat spiccavano i nomi del ministro della Difesa Pete Hegseth, del vicepresidente JD Vance e del direttore dell’Intelligence Nazionale Tulsi Gabbard. Hegseth ha in seguito ribadito più volte che nella chat non sono stati condivisi né piani di guerra né informazioni riservate smentendo le affermazioni dell’articolo di Goldberg e le accuse dell’opposizione di «aver messo a rischio la vita dei militari americani»: nei fatti, l’operazione “trapelata” è stata un successo, ha dichiarato la Casa Bianca, che ha anche smentito che il contenuto di quei messaggi (condivisi su Signal, una chat “sicura”) potesse mettere a rischio l’operazione.

In precedenza, Trump aveva nominato il deputato Elise Stefanik ambasciatore all’Onu, ma a marzo la sua candidatura è stata ritirata perché, aveva spiegato  Trump, era «essenziale» preservare «ogni seggio repubblicano in Parlamento», vista la risicata maggioranza del Partito Repubblicano alla Camera. «Dobbiamo restare uniti per portare avanti la nostra missione, ed Elise Stefanik è stata fondamentale fin dall’inizio», ha dichiarato, invitandola a rimanere in Parlamento.

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