Scoprire serenità e rispetto in una gravidanza inattesa

di Redazione ETI/Elizabeth Fritz
10 Maggio 2025 8:36 Aggiornato: 10 Maggio 2025 8:36

Affrontare una gravidanza non pianificata comporta numerose difficoltà. Insieme a mio marito, lo abbiamo imparato sulla nostra pelle quando sono rimasta incinta durante gli anni universitari. Appena sposati e prossimi alla conclusione dei nostri studi, siamo stati colti di sorpresa, ma entusiasti, all’idea di avere una famiglia.

Muniti dell’assicurazione sanitaria stipulata grazie all’università, abbiamo contattato l’ospedale locale per fissare un appuntamento con un ginecologo. Quando lo studio medico mi ha informata che sarebbe stato necessario confermare la gravidanza con un esame del sangue prima di poter procedere con la visita, ho pensato che non ci sarebbero stati problemi. Ma è stato proprio allora che sono iniziate le difficoltà.

Quando mi sono recata al centro sanitario universitario per l’esame, ho scoperto che la polizza assicurativa offerta dall’università (per la quale pagavamo un premio mensile), non copriva affatto le spese legate alla gravidanza, nemmeno il test di cui avevo bisogno. «Non si preoccupi — mi hanno detto — l’aborto è completamente coperto».

In sostanza, l’università si rifiutava di fornirmi l’esame necessario per accedere alla visita ginecologica, mentre il ginecologo non accettava di visitarmi senza quel test. Ero intrappolata in un circolo vizioso senza una via d’uscita. Nonostante ripetessi ai responsabili che desideravamo tenere il bambino e che in nessun caso avrei preso in considerazione l’aborto, continuavano a insistere affinché scegliessi quella strada.

L’assicurazione lo copriva, e dato che ero giovane, sostenevano che avrei avuto tutto il tempo per avere altri figli in futuro. Ero sconcertata dal loro disprezzo sia per la vita di mio figlio sia per il mio desiderio di proteggerla. Anche una clinica gratuita che avevamo contattato ha cercato di spingerci verso l’aborto, sostenendo che fossimo troppo giovani per avere un figlio.

Anche loro si sono rifiutati di fornirci il test di gravidanza. Frustrati e alla ricerca di una soluzione, abbiamo iniziato a pregare. È stato allora che abbiamo scoperto Your Loving Choices, un centro locale di assistenza per le gravidanze, dove ho trovato serenità, rassicurazione e rispetto per la nostra decisione di dare alla luce nostro figlio. Grazie al centro ho ottenuto il test di cui avevo bisogno e ho incontrato personale competente, pronto ad accompagnarmi e a sostenere la nostra scelta. Finalmente, qualcuno ascoltava ciò che volevamo fare, invece di dirci cosa dovevamo fare.

Durante la gravidanza, ho avuto il supporto di un consulente del centro, che mi ha insegnato cosa significhi essere genitore e mi ha consigliato su cosa acquistare per l’arrivo del bambino. Mi hanno anche informato sui contributi che mi hanno permesso di ottenere vitamine prenatali e un lettino pieghevole. Mi hanno inoltre spiegato che in Pennsylvania ogni futura madre può accedere a una copertura assicurativa se non ne possiede una, che include l’assistenza per la gravidanza.

Grazie al centro, ho potuto dare alla luce mio figlio Michael sei settimane prima che io e mio marito completassimo gli studi universitari. Michael ha trascorso del tempo in terapia intensiva neonatale e ha subito un intervento chirurgico, ma il personale del centro ci ha contattato, inviandoci buoni spesa per permetterci di acquistare il carburante necessario per visitarlo ogni giorno. Non è stato facile, ma il loro sostegno è stato fondamentale. Oggi abbiamo quattro figli sani, di età compresa tra i sei e i sedici anni, e io ho una carriera appagante come infermiera specializzata in medicina familiare.

Nel mio lavoro, ho incontrato innumerevoli pazienti che potrebbero beneficiare esattamente del tipo di supporto offerto dai centri per le gravidanze, un aiuto che mi ha ricordato quello che abbiamo ricevuto noi. Così, quando Your Loving Choices ha aperto una sede nella mia città natale, ho iniziato a collaborare come volontaria. Attraverso i test di gravidanza, i test per le malattie sessualmente trasmissibili, le ecografie gratuite, il supporto psicologico, l’orientamento e altre risorse che offrono, le donne trovano l’attenzione e le prospettive di un futuro migliore.

Due anni fa, quando il centro mi ha chiesto di entrare nel loro consiglio di amministrazione, ho accettato senza esitazione. Oggi, a pieno titolo, sono presidente del consiglio della stessa organizzazione che un tempo mi ha fornito il supporto indispensabile di cui avevo bisogno. Il mio messaggio alle future madri, di tutte le età e in ogni situazione, è che anche quando ogni strada sembra senza uscita e la paura e l’incertezza offuscano la speranza, c’è sempre un’altra via. E e non si è mai sole.

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