L’europarlamentare per il Partito Democratico, Pina Picierno, ha scritto su X: «la filiera italiana che sostiene l’industria bellica russa raccontata oggi da Massimiliano Coccia: l’azienda Camozzi, una filiale russa, una rete di sedi e uno stabilimento in Crimea».
«Perché il gruppo – ha concluso l’europarlamentare – non è stato oggetto di sanzioni?
Quali verifiche ha fatto il ministero della Difesa italiano per accertare la natura dual use [si riferisce a beni, software e tecnologie progettati per uso civile, ma che possono essere impiegati anche per scopi militari ndr] di queste forniture e la loro possibile destinazione finale?».