Le autorità sanitarie di Gaza accusano Israele di aver causato la morte di almeno altre trenta persone nella Striscia di Gaza. Secondo le medesime fonti, citate da Reuters, attacchi aerei distinti su abitazioni nel campo profughi di Maghazi e nel quartiere di Zeitoun, nelle zone centrale e settentrionale di Gaza, avrebbero provocato la morte di almeno quattordici persone. Altri cinque persone avrebbero perso la vita in un raid aereo su un accampamento di tende a Khan Younis, nel sud della Striscia. E altre undici sarebbero uccise dal fuoco aperto dall’esercito israeliano contro gli sfollati palestinesi in attesa dei camion di aiuti delle Nazioni Unite, lungo la strada Salahuddin nella parte centrale di Gaza.
Le forze armate israeliane hanno dichiarato di stare indagando sulle segnalazioni relative alle uccisioni di persone in fila per i generi alimentari. Riguardo agli altri attacchi, hanno precisato di essere impegnate «in operazioni per smantellare le capacità militari di Hamas», adottando tutte le «precauzioni possibili per ridurre i danni ai civili». Israele ha accusato a più riprese Hamas di farsi scudo di proposito dei civili palestinesi, per poi poter incolpare i suoi militari di morti di cui in realtà sarebbero colpevoli proprio i terroristi di Hamas.
Israele sta convogliando gran parte degli aiuti, ora consentiti, attraverso la Gaza Humanitarian Foundation, un’organizzazione vicina ai governi di Stati Uniti e Israele, che gestisce alcuni punti di distribuzione in aree protette dalle forze israeliane. Tel Aviv ha assicurato che continuerà a permettere l’ingresso di aiuti a Gaza, dove vivono oltre due milioni di palestinesi, ma con la garanzia che questi aiuti non finiscano nelle mani di Hamas. L’organizzazione terroristica, dal canto suo, nega di appropriarsi degli aiuti e accusa Israele di utilizzare la fame come arma contro la popolazione della Striscia.
Il conflitto a Gaza è scoppiato quando i terroristi di Hamas hanno attaccato Israele nell’ottobre 2023, uccidendo 1.200 israeliani e prendendone in ostaggio circa 250. La successiva offensiva militare israeliana su Gaza avrebbe causato la morte di quasi 55 mila palestinesi, secondo il ministero della Sanità di Gaza. Israele indica in 23 mila i terroristi di Hamas morti in totale ma non fornisce cifre precise delle vittime civili a Gaza, limitandosi a dichiarare che il rapporto di morti civili/combattenti sarebbe di 1 a 1, e ribadendo che i civili perdono la vita in gran parte per colpa di Hamas che li usa come “scudo”.
Ma fare una reale distinzione tra terroristi di Hamas e civili inermi è molto difficile, per via della grande “zona grigia” di civili radicalizzati e reclutati da Hamas: secondo le nostre fonti, a Gaza ci sono perfino ragazzi di 14 anni capaci di imbracciare un fucile e sparare contro i militari di Tel Aviv.
Secondo l’esercito israeliano, circa 40 mila simpatizzanti armati di Hamas sarebbero ancora operativi della Striscia di Gaza. Secondo Reuters, che cita fonti istituzionali statunitensi, dall’inizio del conflitto Hamas avrebbe reclutato tra i 10 e i 15 mila nuovi combattenti. Un anno fa circa Israele dichiarava di aver occupato il 40% della Striscia e di intendere raggiungere il 70%. Oggi, Tel Aviv dichiara di aver occupato più del 70% e di intendere occupare integralmente Gaza.