La Dafoh proposta per il Nobel per la Pace

di Eva Fu
6 Febbraio 2024 20:06 Aggiornato: 24 Gennaio 2025 16:54

Il parlamentare britannico Lord Philip Hunt ha presentato la candidatura di Doctors Against Forced Organ Harvesting (Dafoh) al Premio Nobel per la Pace, citando il ruolo svolto dall’organizzazione di etica medica nel mettere in luce gli «orrori del prelievo forzato di organi» nella Cina comunista. La Dafoh è un’associazione senza scopo di lucro con sede a Washington, costituita da medici di tutto il mondo allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sui crimini perpetrati dal regime comunista cinese.
In gennaio la Dafoh, col sostegno di oltre cento politici, accademici e libere associazioni, ha chiesto alle Nazioni Unite di istituire un tribunale penale internazionale sul prelievo forzato di organi da parte del regime cinese. 

Lord Hunt ha elogiato la Dafoh per l’«enorme lavoro» fatto nell’esporre le ragioni per cui si deve intervenire: «Questi atti sono orribili e contrari ai diritti umani fondamentali». Nella lettera di proposta al Nobel, il parlamentare britannico ha scritto che l’impegno dell’organizzazione nella causa è «profondamente radicato nella convinzione di promuovere l’etica medica e la dignità umana». Un Premio Nobel per la Pace alla Dafoh «non solo contribuirebbe a sensibilizzare e a richiamare l’attenzione su questo problema, ma influenzerebbe positivamente anche tutti gli sforzi contro il traffico di esseri umani, altro argomento serio del nostro tempo».

Il crimine del prelievo forzato di organi perpetrato dal regime cinese, colpisce soprattutto i praticanti della disciplina spirituale del Falun Gong ma anche anche gli uiguri (di religione musulmana), i tibetani e i cristiani indipendenti.

I “turisti” dei trapianti, attratti dai tempi di attesa estremamente brevi negli ospedali cinesi, vanno in Cina rendendosi complici inconsapevoli di questo crimine.

«Il prelievo forzato di organi è un crimine terribile» ha dichiarato Lord Hunt; i prigionieri di coscienza, i praticanti del Falun Gong e gli uiguri della regione nord-occidentale dello Xinjiang «meritano di avere nella loro vita qualcosa di molto, molto meglio che non la terribile situazione nella quale vivono».

Estratto da: Medical Ethics Group Nominated for Nobel Peace Prize for Shining Light on Forced Organ Harvesting in China

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