Israele accusa Hamas di rubare gli aiuti ai civili di Gaza

di Redazione ETI/Reuters
26 Giugno 2025 17:07 Aggiornato: 4 Luglio 2025 14:27

Israele ha bloccato per due giorni l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza per impedire che vengano intercettati da Hamas. Lo ha annunciato giovedì un funzionario israeliano, citato da Reuters, dopo la diffusione di immagini che mostravano uomini mascherati su camion di aiuti. I capi-clan delle famiglie locali hanno sostenuto si trattasse di uomini che stavano proteggendo gli aiuti, smentendo che si trattasse di membri di Hamas.

David Mencer, portavoce del governo israeliano, ha successivamente dichiarato ai giornalisti che gli aiuti continuano a entrare nel sud di Gaza, senza però chiarire se le forniture stiano raggiungendo il nord. Una fonte delle Nazioni Unite ha riferito che tutti gli aiuti destinati al nord di Gaza sono stati sospesi.

Mercoledì sera, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, annunciando di aver ordinato all’esercito di elaborare entro due giorni un piano per impedire a Hamas di assumere il controllo degli aiuti. Hanno citato nuove informazioni, non specificate, secondo cui Hamas starebbe appropriandosi degli aiuti destinati ai civili nel nord di Gaza. Un video diffuso mercoledì mostrava decine di uomini mascherati, alcuni armati di fucili ma la maggior parte con bastoni, a bordo di camion di aiuti.
Un funzionario israeliano, che ha parlato a condizione di anonimato, ha confermato a Reuters che le consegne di aiuti sono state temporaneamente sospese per due giorni, per consentire all’esercito di sviluppare il nuovo piano.

La Commissione superiore per gli affari tribali, che rappresenta influenti famiglie di Gaza, ha dichiarato che i camion erano protetti nell’ambito di un processo di sicurezza degli aiuti gestito «esclusivamente attraverso sforzi tribali». La commissione ha precisato che nessuna fazione palestinese, con un chiaro riferimento a Hamas, ha preso parte al processo. Hamas – l’organizzazione militare/terroristica che governa Gaza da oltre vent’anni ma che ora controlla solo alcune parti del territorio, dopo quasi due anni di guerra con Israele – ha negato qualsiasi coinvolgimento.

Durante il conflitto, numerosi clan, gruppi della società civile e fazioni – tra cui Fatah, rivale politico laico di Hamas – si sono attivati per garantire la sicurezza dei convogli di aiuti. I clan, composti da famiglie allargate legate da vincoli di sangue e matrimonio, rappresentano da sempre una componente fondamentale della comunità palestinese a Gaza.

Gaza sta affrontando una grave carenza di alimentari e altri beni essenziali. I camion di aiuti e i magazzini che conservano le forniture sono stati spesso saccheggiati, spesso da palestinesi disperati e affamati. Israele accusa Hamas di appropriarsi degli aiuti per i propri combattenti e/o di venderli per finanziare le proprie operazioni. Ma Hamas nega.

«I clan sono intervenuti per prendere posizione e impedire agli aggressori e ai ladri di rubare il cibo che appartiene al nostro popolo», ha dichiarato Abu Salman Al Moghani, rappresentante dei clan di Gaza, riferendosi all’operazione di mercoledì. Il video è stato condiviso su X dall’ex primo ministro israeliano Naftali Bennett, che ha sostenuto che Hamas avesse preso il controllo degli aiuti autorizzati dal governo israeliano. Bennett è considerato il principale sfidante di Netanyahu alle prossime elezioni. Netanyahu sta subendo pressioni dai falchi della sua stessa coalizione: gli oltranzisti minacciano di abbandonare il governo a causa dei negoziati per il cessate il fuoco e della consegna di aiuti umanitari condotti dal primo ministro.

Il conflitto a Gaza è iniziato il 7 ottobre 2023, dopo che Hamas ha sferrato uno spietato attacco terroristico contro Israele, uccidendo quasi 1.200 persone, per lo più civili, e prendendo in ostaggio 251 civili portandoli a Gaza. In risposta, Israele ha avviato una campagna militare che, secondo le autorità sanitarie locali di Gaza, ha causato oltre 56 mila morti (ma per ora non esiste modo di verificare in modo indipendente questa cifra, né quanti dei morti siano effettivamente civili inermi). Venti ostaggi israeliani rimangono prigionieri a Gaza, mentre Hamas trattiene anche i corpi di 30 ostaggi morti.

 


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