Il Canale di Panama è solo il preludio dello scontro Usa-Pcc

di Redazione ETI/Terri Wu
22 Marzo 2025 14:47 Aggiornato: 22 Marzo 2025 14:47

Il regime cinese sta interferendo nella vendita dei diritti portuali di una società di Hong Kong al consorzio statunitense guidato da BlackRock. L’accordo, annunciato il 4 marzo, riguarda 43 porti in 23 Paesi, ma l’attenzione si concentra su due di essi: i porti di Balboa e Cristobal, situati lungo il canale di Panama.

Il venditore è la multinazionale CK Hutchinson, colosso del miliardario di Hong Kong Li Ka-shing. Per decenni idolatrato come «Superman», Li Ka-shing è un immigrato della Cina continentale e ha fondato il proprio impero partendo dalla vendita di fiori di plastica, espandendosi poi nei settori immobiliare, delle telecomunicazioni e dei trasporti marittimi.

Ora, in seguito all’accordo, il magnate 96enne è stato bollato come traditore, accusato di «svendere la nazione e il popolo cinese» e di «inginocchiarsi vilmente» agli Stati Uniti. Tra il 13 e il 19 marzo, il quotidiano filocinese di Hong Kong, Ta Kung Pao, ha pubblicato oltre dieci editoriali e commenti critici nei suoi confronti, esortando gli imprenditori locali a schierarsi con il Partito comunista cinese su temi cruciali. Secondo un articolo del 13 marzo, l’operazione potrebbe danneggiare il commercio estero cinese e la Nuova via della Seta.

L’ufficio per gli Affari di Hong Kong e Macao, organo del Pcc nella regione, ha amplificato il messaggio con tre articoli di Ta Kung Pao sul suo sito ufficiale. Il 18 marzo, il capo dell’esecutivo di Hong Kong, John Lee, ha mantenuto la linea del ministero degli Esteri cinese, chiedendo ai governi stranieri di «garantire un ambiente equo e giusto» per le imprese di Hong Kong e che sono «contrari a qualsiasi coercizione o pressione nel commercio internazionale», aggiungendo che ogni transazione deve rispettare le leggi e i regolamenti cinesi.

LA REAZIONE DI PECHINO

Secondo Alexander Liao, esperto di Cina e collaboratore di Epoch Times, fonti interne al Pcc riferiscono che il leader cinese Xi Jinping sarebbe furioso per l’accordo. In risposta, il 15 marzo Ding Xuexiang, membro del Comitato Permanente del Politburo e vicepremier cinese, ha inviato una squadra speciale a Hong Kong per sondare la vendita dei porti panamensi.

L’analista Alexander Liao, ex militare cinese e giornalista a Hong Kong, ha rivelato che l’offensiva mediatica di Ta Kung Pao e l’attivismo dell’ufficio per gli Affari di Hong Kong e Macao seguono precise direttive del Pcc. Ma il partito ha margini limitati: sebbene la CK Hutchinson sia quotata alla Borsa di Hong Kong, la società è registrata alle Isole Cayman, e negli ultimi dieci anni, la quota del suo business in Cina e a Hong Kong si è ridotta a poco più del 10%. L’accordo gli frutterà circa 19 miliardi di dollari, con una valutazione pari a 14 volte gli utili del 2024.

Secondo i gli organi di propaganda cinesi, alcune aziende di Pechino avrebbero contattato la CK Hutchinson per acquisire i diritti dei due porti. Il 2 aprile, la CK Hutchinson e il consorzio statunitense guidato da BlackRock firmeranno l’accordo definitivo. Alexander Liao ritiene improbabile che un’azienda cinese riesca a intromettersi in veste di acquirente, e prevede che Trump possa spingere Panama a sottrarre i diritti portuali alle imprese private: «Gli Stati Uniti non possono permettersi di perdere il controllo del canale di Panama. Una sconfitta minerebbe l’influenza internazionale di Washington […] L’affare del canale di Panama è solo il preludio di uno scontro più ampio tra Usa e Partito comunista cinese. In futuro, molti asset strategici mondiali saranno al centro di simili contese». Insomma ci aspetta «un’era di conflitti».

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