Il Canada si accoda al riconoscimento della Palestina ma a Trump non piace

di redazione eti
31 Luglio 2025 12:33 Aggiornato: 31 Luglio 2025 15:59

Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato giovedì che sarebbe «molto difficile» raggiungere un accordo commerciale con il Canada dopo che il primo ministro Mark Carney ha annunciato l’intenzione di riconoscere lo Stato palestinese. Le affermazioni di Trump giungono a un giorno dalla scadenza del primo agosto per un nuovo accordo sui dazi tra i due Paesi. Il Canada è il secondo partner commerciale degli Stati Uniti, con 350 miliardi di dollari di beni statunitensi importati l’anno scorso e 413 miliardi di dollari di esportazioni. In assenza di un’intesa, gli Stati Uniti sono pronti a imporre un dazio del 35 per cento su tutti i beni canadesi non coperti dall’accordo Stati Uniti-Messico-Canada (Usmca).

All’inizio della settimana, il primo ministro canadese Mark Carney aveva affermato che i negoziati commerciali con gli Stati Uniti erano in una fase intensa e aveva suggerito che un accordo potesse essere possibile. Carney aveva in precedenza riconosciuto che era improbabile che il Canada evitasse del tutto i dazi, indicando che, sebbene un’intesa senza oneri fosse poco verosimile, le dimensioni e l’ambito dei dazi erano ancora oggetto di discussione.
«Io penso che il Canada potrebbe essere uno di quei casi in cui pagano semplicemente i dazi: in questo caso non c’è una vera negoziazione» aveva detto Trump ai giornalisti alla Casa Bianca il 25 luglio. L’imminente dazio del 35 per cento sui beni canadesi in entrata negli Stati Uniti rappresenterebbe un aumento rispetto all’attuale livello del 25 per cento per le importazioni non conformi all’Usmca, imposto al Canada per motivi politici inerenti la sicurezza delle frontiere (traffico  di fentanil e  immigrazione clandestina).
In risposta, Ottawa ha introdotto una serie di misure, tra cui l’allocazione di 1 miliardo 300 milioni di dollari per la sicurezza delle frontiere e la nomina di un «super-commissario per il fentanil».

Le dichiarazioni di Trump in riferimento alla Palestina seguono l’annuncio di Carney secondo cui il Canada intende riconoscere lo Stato palestinese all’80esima Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre, subordinatamente a riforme da parte dell’Autorità palestinese, tra cui lo svolgimento di elezioni l’anno prossimo, l’esclusione totale di Hamas da ogni ruolo pubblico, e la smilitarizzazione del nuovo Stato palestinese. Carney ha affermato di aver parlato con il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas e di aver discusso la situazione umanitaria a Gaza e una soluzione a due Stati. Pur confermando che il Canada continua a sostenere il diritto di Israele a esistere in pace e sicurezza, Carney ha aggiunto che una pace duratura richiede uno Stato palestinese vitale e riformato.

Israele ha respinto la dichiarazione di Carney sul riconoscimento di uno Stato palestinese: «Il cambiamento nella posizione del governo canadese in questo momento è un premio per Hamas e danneggia gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e un quadro per il rilascio degli ostaggi», ha dichiarato giovedì il ministero degli Esteri israeliano. L’annuncio del Canada segue dichiarazioni simili da parte di Francia e Regno Unito. Funzionari statunitensi hanno criticato la decisione di diverse nazioni europee (tra cui non figura l’Italia) di riconoscere uno Stato palestinese: «Gli Stati Uniti non parteciperanno a questo insulto, ma continueranno a guidare sforzi concreti per porre fine ai combattimenti e consegnare una pace permanente», ha detto lunedì la portavoce degli Esteri statunitense Tammy Bruce.


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