“Donatori” di organi neonati in Cina, è il nuovo orrore del Pcc?

di Jenny Li; Lynn Xu
4 Aprile 2023 22:36 Aggiornato: 30 Gennaio 2025 9:40

I neonati cinesi rischiano di diventare le prossime vittime del racket degli organi del regime comunista cinese.

In una recente pubblicazione accademica internazionale, i dottori cinesi dell’ospedale Renji dell’Università Shanghai Jiao Tong hanno riportato due casi di trapianto in cui sono stati usati reni provenienti da neonati, a favore di pazienti adulti affetti da insufficienza renale all’ultimo stadio. I due neonati hanno subito la rimozione dei reni, rispettivamente un giorno e tre giorni dopo la loro nascita.

Dato che servono settimane o mesi affinché i reni di un neonato possano ritenersi idonei al trapianto, i dottori potrebbero prendere di mira i bambini addirittura prima che siano nati, usando il liquido amniotico per rilevare la compatibilità dei tessuti. Questo secondo  esperti medici che temono che il regime cinese possa selezionare i neonati prima della nascita, e usarli come macchine di produzione d’organi.

A gennaio, i dottori all’ospedale Renji, affiliato all’università statale Shanghai Jiao Tong, hanno pubblicato il resoconto di due trapianti in blocco di reni  da neonati prematuri che pesavano meno di un chilo e 2 etti a favore di pazienti adulti.

La pubblicazione medica affermava che i genitori di entrambi i neonati avevano accettato la rinuncia alla terapia per il mantenimento in vita e la donazione di reni dopo la morte cerebrale. Così, in un caso quindici minuti dopo e nell’altro venticinque minuti dopo la rinuncia al mantenimento in vita, il battito cardiaco meccanico è stato fermato e il medico ha dichiarato la morte dei bambini.

A pochi giorni dalla nascita dei due neonati, i loro reni sono stati rimossi, il test di compatibilità tra il donatore e il destinatario è stato completato e due destinatari adulti hanno ricevuto i trapianti. 

Secondo dati pubblici del New York Presbyterian Hospital, il tempo massimo di conservazione per un rene rimosso è di 24-48 ore.

Organi di neonati prima della nascita

Nei Paesi occidentali, i destinatari di trapianti per reni neonatali sono spesso neonati a loro volta, ma secondo la pubblicazione dell’Ospedale Renji di Shanghai, uno dei riceventi in Cina aveva 34 anni. Mentre l’altro, secondo quanto ha dichiarato il dottor Zain Khalpey, professore associato di chirurgia, diagnostica, scienze fisiologiche e ingegneria biomedica all’Università dell’Arizona, ne aveva 25.

Il dottor Khalpey si chiede se i dottori dell’ospedale Renji di Shanghai possano completare l’esame di compatibilità entro 3-5 giorni dalla nascita del bambino, ma si può presupporre che l’esame sia stato eseguito usando del fluido amniotico estratto mentre il bambino era ancora nel grembo della madre. Ci possono volere settimane per selezionare un donatore dopo la tipizzazione del sangue e del tessuto e per trovare un destinatario compatibile.

«Il processo di verifica di compatibilità per un rene neonatale può richiedere da diverse settimane a parecchi mesi», spiega il dr. Khalpey.

Per il Barnes-Jewish Hospital le valutazioni dell’organo da parte di un donatore, tra cui l’idoneità, necessitano da uno a sei mesi per essere completate. La Facoltà di medicina di UCLA (University of California at Los Angeles) dice che servono almeno sei mesi per completare il processo di donazione, a seconda dei risultati degli esami e delle valutazioni generali.

«Dunque risulta molto strano…. Sembra proprio ‘finto’» ha commentato il dr. Khalpey, riferendosi a questo episodio.

Renji Hospital ha eseguito «con successo» 22 trapianti di reni neonatali, secondo un comunicato stampa del 27 febbraio sul sito web dell’Università Shanghai Jiao Tong.

Limitazioni tecniche e dubbi etici

«L’uso di reni neonatali per trapianti su adulti è raro» in Occidente, a causa di problemi tecnici ed etici, spiega il dr. Khalpey: «I reni neonatali sono più piccoli di quelli adulti e la discrepanza della dimensione può portare a complicazioni come una trombosi o stenosi e il blocco delle vene dei reni. In più, i reni neonatali sono meno sviluppati di quelli adulti, cosa che può portare a differenze di funzionamento» e ovviamente a danni.

Senza contare poi i problemi etici associati al trapianto di organi da neonati verso adulti: «I neonati sono vulnerabili. E l’uso dei loro organi per trapianto fa temere un consenso ottenuto con la coercizione […] I genitori potrebbero sentirsi pressati a donare gli organi del loro neonato, in particolare se viene detto loro che la donazione salverà la vita di un adulto, specie se i pazienti provengono da contesti disagiati o non hanno accesso all’assistenza sanitaria». E non solo: «la commercializzazione di trapianti di rene neonatale e l’uso di reni neonatali per trapianti su adulti, potrebbero essere un modo per aumentare la fornitura di organi in Paesi con lunghe liste di attesa, e questo potrebbe portare alla mercificazione degli organi  dei neonati».

Il dr. Khalpey è rimasto scioccato dall’approvazione da parte dell’American Journal of Transplantation dell’articolo dell’Ospedale Renji di Shanghai:  i genitori erano consci e consenzienti? Erano obiettori di coscienza o vulnerabili? Vi era un’anomalia congenita nel rene trapiantato? Ma soprattutto: se i medici cinesi hanno effettuato 22 trapianti di reni neonatali e il loro articolo ne menziona solo due, cosa è accaduto agli alti 20? Perché la pubblicazione parla solo di due casi?

E infine: perché prendere i reni dei neonati? Secondo il dr. Khalpey, questo potrebbe essere dovuto a un ‘vantaggio’ degli organi neonatali. Il rene di un neonato può dare infatti migliori risultati perché ha pochi anticorpi, e quindi il rischio di rigetto è notevolmente minore. 

Il Pcc viola i trapianti di organo e i prelievi

Il regime comunista cinese è da tempo accusato di violare i regolamenti internazionali dei trapianti.

Nell’aprile 2022, l’American Journal of Transplantation ha pubblicato un’«analisi informatica dei testi per condurre una verifica tecnica di 2.838 pubblicazioni tratti da una raccolta di dati di 124.770 pubblicazioni in lingua cinese sui trapianti. Lo studio ha cercato falle nelle dichiarazioni di morte cerebrale prima dell’espianto dell’organo; in 71 casi dichiara di aver trovato «prove che la morte cerebrale potrebbe non essere stata dichiarata in modo appropriato».

Secondo la Commissione Diritti Umani del Parlamento degli Stati Uniti, l’analisi dimostra che «i chirurghi dei trapianti nella Repubblica Popolare Cinese hanno rimosso gli organi, compresi cuori e polmoni, in violazione della regola del ‘donatore deceduto’ internazionalmente accettata, ovvero prima che i donatori siano dichiarati ‘cerebralmente deceduti’».

Il regime cinese è da molti anni accusato di praticare la rimozione forzata di organi umani da persone in vita. Esistono prove che dimostrano che gli ospedali cinesi effettuano ogni anno molti più trapianti di quanto realisticamente possibile in rapporto ai donatori.

Nel marzo 2020, un tribunale indipendente ha emanato un verdetto sul prelievo forzato di organi dai prigionieri di coscienza da parte del Pcc. Il 14 giugno 2021, 12 funzionari delle Nazioni Unite hanno dichiarato di essere «estremamente allarmati» dalle testimonianze di prelievo di organi ai danni dei praticanti del Falun Gong, di uiguri, di tibetani e di altre minoranze etniche (cristiani inclusi) imprigionate in Cina.

 

Estratto da: Kidney Removal From Chinese Infants Rings Alarm on CCP’s Organ ‘Production Machine,’ Expert Warns

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