«Non siamo stati gli unici in Europa a non votare quella dichiarazione sulla Cpi, c’era anche la Repubblica Ceca. E a livello mondiale il Giappone, l’Australia, la Sud Corea. Si cerca sempre la polemica per la polemica». Lo afferma il ministro degli Affari europei, Tommaso Foti, in un’intervista a la Repubblica. «Abbiamo ritenuto che fosse poco saggio entrare all’interno di questa diatriba – prosegue – L’Italia ha fatto una valutazione legittima, ripeto, in buona compagnia. Solo in Italia si fanno processi politici in concomitanza di indagini così delicate».
«Io a differenza di Schlein e Conte – sottolinea il ministro – non faccio il Pm aggiunto. Ma rilevo che da parte della Cpi l’errore sul periodo in cui i reati sarebbero stati commessi da Almasri è più un orrore che un errore. Sotto il profilo del diritto, visto che si parla di un organo giudiziario». E quanto alla vicenda delle chat di Fratelli d’Italia rivelate in un libro, dove compare un messaggio del ministro che sosteneva che, dal balcone di Palazzo Venezia, «parlava un gigante«, Foti chiarisce: «Io il nome di Mussolini non l’ho mai fatto. Era una battuta rivolta a Di Maio, che dal balcone parlava di abolire la povertà. E mi riferivo all’ars oratoria, non all’arte di governo»