Bessent: a breve notizie rilevanti sui dazi

di Redazione Eti/Jacob Burg
7 Luglio 2025 10:06 Aggiornato: 7 Luglio 2025 10:06

Con l’avvicinarsi del 9 luglio, data fissata per il ritorno a dazi più elevati in assenza di nuove intese, il ministro del Tesoro Scott Bessent ha reso noto che la Casa Bianca è prossima a concludere una serie di accordi commerciali.

Secondo quanto dichiarato ieri, 6 luglio, nel corso di un’intervista alla Cnn, il presidente Trump invierà le lettere ufficiali ad alcuni governi per sollecitare la definizione degli accordi entro il 1° agosto. In caso contrario, gli Stati Uniti ripristineranno i dazi ai livelli imposti lo scorso 2 aprile.
Bessent ha escluso che il 1° agosto rappresenti una nuova scadenza per i negoziati, pur ammettendo che potrebbe offrire ancora del tempo utile per ridefinire le condizioni commerciali: «Si tratta di una data operativa – ha chiarito – Chi intende accelerare i tempi è libero di farlo; chi preferisce tornare al vecchio regime, lo farà consapevolmente».

Secondo quanto dichiarato dal presidente, intese preliminari sono già state raggiunte con India, Cina e Regno Unito, mentre restano in fase negoziale gli accordi con Canada, Messico, Unione Europea e Giappone. Il 6 luglio, lo stesso Bessent ha riferito che l’amministrazione è «vicina a chiudere diversi accordi» e si sta concentrando su 18 partner prioritari, che rappresentano circa il 95 per cento del disavanzo commerciale statunitense. «Come di consueto, si registra una certa riluttanza dall’altra parte, ma nei prossimi giorni ci saranno con ogni probabilità annunci rilevanti», ha dichiarato il ministro del Tesoro americano.

Secondo Kevin Hassett, direttore del Consiglio economico nazionale, le trattative in corso in buona fede potrebbero godere di una certa flessibilità, anche oltre le date annunciate. Hassett ha indicato gli accordi già stipulati con Regno Unito e Vietnam come modelli per le future intese, sottolineando che la prospettiva di trasferire attività produttive negli Stati Uniti appare sempre più concreta per diversi Paesi.

Anche Stephen Miran, presidente del Consiglio dei consulenti economici della Casa Bianca, ha confermato che le concessioni offerte dai partner saranno un elemento decisivo. L’accordo con il Vietnam, definito «estremamente favorevole» per gli Stati Uniti, prevede dazi significativi sulle esportazioni vietnamite, a fronte di dazi azzerati per le esportazioni statunitensi. «I segnali che arrivano dai colloqui con l’Europa e l’India sono incoraggianti», ha dichiarato a Abc News. «Diversi Paesi, che stanno compiendo passi in quella direzione, potrebbero ottenere un rinvio della scadenza». Il 4 luglio, in mancanza di concessioni, i dazi applicati potrebbero salire fino al 70 per cento, superando i livelli di inizio aprile.

 

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