Per l’ennesima volta, una praticante del Falun Gong è morta dopo aver subito torture in Cina.
Il 21 ottobre, Wu Dongsheng, 57 anni, è morta nella contea di Baoqing, città di Shuangyashan, provincia dell’Heilongjiang. Il Partito Comunista Cinese (Pcc) l’aveva privata di un reddito stabile, molestata e arrestata, causandole alla fine una malattia legata allo stress. Lo rivela Minghui.org, un sito web con sede negli Stati Uniti che documenta la persecuzione del Falun Gong da parte di Pechino.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una pratica spirituale basata sui tre principi fondamentali di ‘Verità, Compassione e Tolleranza’, insieme a cinque esercizi meditativi. Dopo che è stato reso pubblico nel 1992 in Cina, il Falun Gong è cresciuto raggiungendo dai 70 ai 100 milioni di praticanti nel 1999. Tuttavia, il regime cinese, preoccupato che la pratica potesse costituire un minaccia al suo potere, ha lanciato una campagna di persecuzione a livello nazionale per sradicarla.
Wu Dongsheng, nata il 30 settembre 1965, era un ex dipendente della Fattoria n. 597 sotto l’Amministrazione delle Fattorie e della Bonifica del Terreno della provincia. Secondo il resoconto di Minghui, aveva diversi problemi di salute, cardiaci, infiammazioni ai reni e problemi ginecologici, ma dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong nel settembre 1998, tutte le condizioni sono scomparse.
Tuttavia, nel luglio 1999 la campagna di persecuzione nazionale del Pcc contro il Falun Gong ha stravolto la sua vita. Il 7 settembre 2001, le autorità della fattoria l’hanno arrestata per aver parlato della persecuzione del Falun Gong con altri residenti ed è stata poi spedita al centro di detenzione di Hongxinglong.
Lì ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro l’arresto illegale, ma è stata poi sottoposta ad alimentazione forzata: le sue mani venivano legate a un letto, la sua bocca veniva forzata con un cucchiaio, e i suoi capelli tirati violentemente. Le hanno anche sbattuto spesso la testa sul letto.
Alcuni giorni dopo, Wu è stata inviata in un campo di lavoro nella città di Jiamusi. Al termine della sua pena, il 24 gennaio 2002, le autorità locali le hanno esteso la prigionia di 37 giorni perché rifiutava pacificamente di collaborare. «Possiamo tenerti rinchiusa a tempo indeterminato finché pratichi il Falun Gong», le disse Chen Jianfu, capo del comitato locale per gli affari politici e legali. «Non dobbiamo seguire la legge quando si tratta di voi».
I funzionari locali l’hanno rilasciata il 5 marzo perché ha continuato a fare lo sciopero della fame.
Poi, dal 27 settembre 2002 al 27 settembre 2004, Wu è stata detenuta in un centro di indottrinamento locale nella Fattoria di Qixing, dove ha sofferto di nuovo con la tortura e l’isolamento, e perso quattro denti.
Il 26 agosto 2006, Wu è stata condannata a scontare una pena di 3 anni in un campo di lavoro a Jiamusi sempre per la sua pratica del Falun Gong. Le guardie l’hanno costretta a firmare cinque documenti prescritti in cui affermava che avrebbe rinunciato alla sua fede nel Falun Gong. Durante la prigionia, le è stato diagnosticato un fibroma uterino.
L’ultima molestia subita prima della sua morte è avvenuta il 26 maggio 2021, quando gli agenti della stazione di polizia di Zhennan sono andati a casa sua per monitorare le sue attività.
Articolo in inglese: Falun Gong Practitioner Dies After Years of Torture and Harassment in China