Steve Jobs non permetteva ai figli di usare iPad, iPhone e la tecnologia in generale. Nel 2010, il giornalista del New York Times Nick Bilton aveva intervistato il fondatore della Apple e inventore non solo del Pc, ma anche dell’iPod, dell’iPhone e dell’iPad. Alla domanda sull’iPad, Steve Jobs aveva risposto: «Non l’hanno mai usato. Noi ai nostri figli a casa limitiamo l’accesso alla tecnologia».
Secondo Walter Isaacson, autore della biografia di Steve Jobs, nell’educazione dei figli lui si concentrava maggiormente sulla Storia e la lettura: «Ogni sera Steve insisteva per cenare al grande tavolo della cucina, parlando di libri, Storia e una varietà di altre cose. Nessuno tirava mai fuori un iPad o un computer.».
Non è l’unico
Molti amministratori delegati e capitani d’industria della Silicon Valley, limitano significativamente il tempo che i figli trascorrono a contatto con la tecnologia. Bill Gates non ha dato il cellulare ai figli fino all’età di 14 anni e ne proibiva l’uso a tavola e prima di dormire.
D’altronde, anche l’associazione pediatri americani consiglia di limitare la tecnologia in base all’età dei bambini, poiché c’è il pericolo ormai dimostrato che l’uso dei dispositivi diventi compulsivo e incontrollato. Secondo gli autori del libro Screen Schooled e diversi ex dipendenti di aziende tecnologiche, l’uso compulsivo dei dispositivi annienta la creatività e limita le relazioni sociali.
Cosa sanno che noi non lo sappiamo?
Molti addetti ai lavori del settore tecnologico, limitano l’uso dei dispositivi in casa. Un ex dirigente di Google, Tristan Harris, ha persino lanciato un allarme rispetto ai “trucchi” che Facebook o YouTube, ad esempio, utilizzano per attirare la nostra attenzione. Nel 2020, il documentario di Netflix The Social Dilemma ha fatto scalpore, rivelando come funzionano i social network e come ci rendono dipendenti. Il film descrive la dipendenza e gli impatti negativi dei social sulla nostra vita quotidiana, anche a livello emozionale e comportamentale.
Diversi studi indicano come la dipendenza dagli schermi possa portare a problemi di concentrazione, di vista e di qualità del sonno, oltre che di bassa tolleranza alla frustrazione e di scarsa autostima. E, a quanto pare, Steve Jobs per primo era ben conscio di questi rischi.