Ragazza cinese di 24 anni rilasciata dopo accuse di «sovversione del potere statale»

8 Luglio 2016 19:21 Aggiornato: 24 Gennaio 2025 16:50

Un’assistente legale cinese di 24 anni, accusata di «sovversione del potere statale», è stata rilasciata su cauzione il 7 luglio.

Zhao Wei, conosciuta con il soprannome ‘Koala’, non vedeva l’ora di lavorare per migliorare la vita ai suoi connazionali, e subito dopo essersi laureata è divenuta assistente di Li Heping, un importante avvocato. Li è conosciuto per aver fornito servizi di consulenza legale ad attivisti e prigionieri politici cinesi; l’anno scorso, sia lui che Zhao sono finiti tra i bersagli di una grande serie di arresti, che ha portato forse a ‘Koala’ l’infelice primato di prigioniero politico più giovane in tutta la Cina.

Il 10 luglio dell’anno scorso, Zhao è stata prelevata dalla polizia durante la campagna che ha portato all’arresto e all’incarcerazione di 280 avvocati e attivisti. Il ‘Gruppo degli Avvocati Cinesi Preoccupati per i Diritti Umani’, un’organizzazione non governativa con sede a Hong Kong, ha stimato che più di 20 tra gli arrestati sono tuttora in detenzione.

Li Heping ha intrapreso molti casi legali politici rischiosi, inclusi quelli riguardanti la difesa di gruppi emarginati, attivisti dei diritti umani, praticanti del Falun Gong, e scrittori dissidenti. I media di Stato lo hanno invece descritto come un «malavitoso», che ha «sovvertito la sicurezza di Stato». Gli ufficiali cinesi non hanno mai specificato come i suoi tentativi di cercare giustizia per i suoi clienti abbiano costituito una minaccia per il potere di Stato o, in ogni caso, siano stati illegali.

Le autorità cinesi non hanno fornito dettagli nemmeno per quanto riguarda i presunti reati commessi da Zhao. Gli esperti di diritti umani affermano che l’accusa a lei volta, di «incitamento alla sovversione del potere di Stato», sia un’etichetta comune, che le autorità utilizzano contro i dissidenti. Tale accusa potrebbe comportare persino l’ergastolo.

La giovane età di Zhao ha permesso al suo caso di ricevere l’attenzione del pubblico: molte persone si sono chieste come una ventiquattrenne appena laureata potesse minacciare la sicurezza del regime.

Il 7 luglio la polizia di Tianjin ha annunciato il rilascio di Zhao, specificando che la ragazza ha fornito una «accurata confessione» e ha mostrato un «buon comportamento». Grazie a questo, sostiene il comunicato, la polizia le ha permesso di essere rilasciata su cauzione.

È possibile che la polizia abbia reagito alle pressioni locali e internazionali. Una fonte non confermata ha suggerito a Radio Free Asia che nel mese di maggio la ragazza possa essere stata vittima di abusi sessuali. Il suo primo messaggio sul social Weibo, dopo la sua liberazione, non sembra deporre a favore di questa teoria: «Il sole del pomeriggio è fantastico – ha scritto Zhao – ed è bellissimo respirare libera ancora una volta. Io sono Koala, quello che è mancato a voi ragazzi per molto tempo».

Molti utenti di internet sospettano però che la ragazza sia ancora sotto il controllo e la sorveglianza della polizia. Nello stesso post ha infatti espresso gratitudine per la polizia e successivamente, in una ‘lettera agli amici’ (questo il titolo di un suo messaggio pubblico) ha affermato di essere stata «usata».
È comune per la polizia segreta cinese forzare le persone a fare false confessioni, come condizione per la riduzione della pena.

Ren Quanniu, l’avvocato di Zhao, ha dichiarato che il suo post potrebbe non riflettere il suo vero pensiero. Secondo The Associated Press, l’avvocato ha affermato: «I mezzi che le autorità usano sono noti. Chi può continuare a opporsi dopo più di un anno?».

Articolo in inglese: One of China’s Youngest Political Prisoners, Zhao Wei, Is Released on Bail

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