Celebri arie dell’oratorio Elia di Mendelssohn

di Anastasia Gubin
10 Aprile 2016 11:12 Aggiornato: 17 Aprile 2019 13:22

Il compositore tedesco Felix Mendelssohn si è ispirato al grande profeta Elia e al suo annuncio della perenne scarsità di acqua al popolo della regione settentrionale di Israele per comporre l’oratorio che porta il suo nome: Elia, Oratorio per soli coro e orchestra, op. 70 (MWV A 25).

Dopo la prima avvenuta il 26 agosto 1846 a Birmingham, l’opera alla quale dedicò dieci anni di lavoro è diventata una delle più famose del compositore.  Il libretto è del tedesco Julius Schubring (1806-1889), bassato sul Primo libro dei Re.

Con la voce di un basso, nell’ouverture Elia annuncia la sua profezia dopo che il popolo settentrionale comincia ad abbandonare la fede in Dio. Canta a cappella “So wahr der Herr, der Gott Israels lebet”.

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Il profeta svolgeva la sua missione al tempo del re di Ahab (Acab), uno dei sovrani d’Israele dal 875 al 852 a.C. che, secondo racconti storici, sotto la pressione della moglie cananea Jezabele aveva abbandonato la fede in Dio. La regina era adoratrice di Baal Zebub, divinità fenicia della terra, della fertilità e della tempesta, diventata anche un demone. Per i greci Baal era associato a Crono e per gli romani era Saturno.

Dopo lo spaventoso annuncio del profeta, il coro e un duetto interpretano le voci che chiedono aiuto a Dio: “Herr höre unser Gebet”

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Nella seguente aria, Obadjah, discepolo di Elia, rappresentato da un tenore, canta l’aria “Zerreisset eure Herzen” in mi bemolle maggiore, con accompagnamento degli archi, e consola la gente con parole di fiducia: «Se con tutto il vostro cuore mi cercate veramente, sicuramente mi troverete sempre». Nel seguente video la voce del tenore Donald George.

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Obadjah canta l’aria “So ihr mich von ganzem Herzen suchet” con la quale incoraggia ancora di più il popolo. Nel video la voce di Andre Nevans.

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Nell’oratorio si cita il miracolo della resurrezione del figlio di una vedova che protegge Elia quando viene perseguitato. Egli per gratitudine supplica Dio perché operi il miracolo. Il basso canta tre volte la sua richiesta, prima con dolcezza, per finire con potente voce. Il coro interviene con un’ampia melodia di ringraziamento.

La prima parte dell’opera si conclude con la sfida di Elia ai sacerdoti di Baal, il prodigio del fuoco e quello della pioggia. Nel seguente video Alexander Marco-Buhrmester interpreta il profeta.

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La seconda parte comincia con una dolce Aria “Höre, Israel”, gli angeli cercano ancora di consolare il popolo. A loro segue un coro di speranza: “Furchte dich nicht, spricht unser Gott”. Nel seguente video il soprano Nancy Argenta

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Elia scappa nel deserto dopo che la regina Jezabele infiamma l’ira dei suoi sostenitori che cercano di ucciderlo. Canta l’aria “Es ist genug”, nel seguente video, Georg Gädker

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Il profeta muore accolto da Dio che lo porta al suo regno celeste. Nel video il contralto Angelika Wied canta l’aria dell’angelo “Sei stille dem Herrn”.

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Nella seguente aria “Dann werden die Gerechten leuchten” si canta dello splendore di quelli che cercano il divino.

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Per il finale Mendelssohn ha scelto la sua famosa combinazione di coro, organo e orchestra: “Alsdann wird euer Licht hervorbrechen”

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«Commissionato dal Birmingham Festival, Elia rappresenta senza dubbio il più alto raggiungimento di tutto l’Ottocento nell’oratorio, genere portato al suo culmine da Georg Friedrich Händel e Joseph Haydn e riletto da Felix Mendelssohn con drammatica teatralità romantica», ha spiegato l’Opera di Firenze, dove l’oratorio di Mendelssohn è stato inserito nel programma di aprile 2016, con Daniele Gatti come direttore.

Jakob Ludwig Felix Mendelssohn Bartholdy, nato il 3 febbraio 1809 ad Amburgo, famoso compositore, pianista e organista, è stato un uno dei più importanti musicisti romantici tedeschi. Inoltre, è stato il fondatore del primo conservatorio in Germania. Morì a soli 38 anni a novembre del 1847 a Lipsia, 15 mesi dopo la presentazione dell’oratorio.

Opera completa:

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