Xi Jinping comincia a ripulire anche Hong Kong?

19 Ottobre 2017 23:30 Aggiornato: 24 Gennaio 2025 16:54

Il 10 ottobre, la Commissione Centrale per l’Ispezione Disciplinare, che si occupa di contrastare la corruzione nel Partito Comunista Cinese (Pcc), ha annunciato che Li Gang, funzionario di Hong Kong, è stato posto in libertà condizionata per un anno per via di «gravi violazioni disciplinari».

Dal 2003 al 2012, Li è stato vice direttore dell’Ufficio di collegamento di Hong Kong, un ramo delle autorità di Pechino situato a Hong Kong, ex colonia britannica dotata di un sistema governativo indipendente, in virtù della Dichiarazione Congiunta negoziata nel 1997 tra il Regno Unito e la Repubblica popolare cinese.
Da allora Pechino ha però incrementato costantemente la sua influenza nel tessuto politico, economico e sociale della città, spesso operando attraverso l’Ufficio di collegamento; finché quest’anno, durante il 20esimo anniversario del passaggio, il ministero degli Esteri cinese è arrivato addirittura ad affermare che la Dichiarazione Congiunta è un «documento storico senza più alcun significato reale».

Li Gang (Screenshot)

Il 10 ottobre, il giornale Ming Pao di Hong Kong scriveva che a 62 anni Li non è ancora in età pensionabile. Tuttavia, la punizione da parte Pcc è proprio un modo per costringerlo alla pensione.
E guardando più a fondo, si scopre anche perché Li è diventato il più recente bersaglio di Xi Jinping: come molti altri funzionari purgati, infatti, fa parte della fazione del Partito fedele a Jiang Zemin, l’ex leader del Pcc in guerra direttamente contro quello attuale, Xi Jinping. Il braccio destro di Jiang Zemin era l’ex vicepresidente Zeng Qinghong, a sua volta protettore politico di Li Gang.

Li era spuntato dal 16esimo Congresso Nazionale nel 2002 come funzionario di Partito in erba. A soli 40 anni – età in cui ci si può considerare un giovane, all’interno del Partito – è stato eletto vice direttore dell’Ufficio di Informazione del Consiglio di Stato, organo del Partito incaricato della propaganda e della censura.

All’epoca, Zeng era membro del Politburo e, secondo i media di Hong Kong, elogiava spesso Li durante le riunioni, definendolo una persona con un «forte pensiero politico», un’«energia vigorosa nel lavoro» e una «visione internazionale».
Quindi, l’anno successivo, Li si è trovato già al comando dell’Ufficio di collegamento di Hong Kong, facendo da occhi e orecchie per la fazione di Jiang.

Nel decennio successivo, quando Li era a Hong Kong finiva spesso sui giornali scandalistici locali a causa dei suoi rapporti con le case di tolleranza, mentre ostentava la sua ricchezza indossando abbigliamento e orologi di lusso, frequentava club privati e trascorreva lunghi periodi di vacanza nella Cina continentale.
Nonostante tutto, Li continuava a svolgere funzioni amministrative come direttore dell’Ufficio di collegamento a Macao, vice direttore dell’Ufficio Affari Esteri e, più recentemente, come membro del Consiglio di Stato per gli Affari Esteri.

Li era noto anche per essere vicino a un altro alleato della fazione Jiang, l’ex direttore esecutivo di Hong Kong Leung Chun-ying. Ma appena Xi Jinping ha consolidato il suo potere, Leung ha perso i favori di Pechino.

Estromettendo Li, Xi segnala che si sta seriamente sbarazzando dell’influenza di Jiang a Hong Kong, la cui fazione negli ultimi anni ha sempre tentato di suscitare disordini e controversie nella politica locale.

Articolo in inglese: Punishing Official Helps Chinese Leader Gain Control of Hong Kong

Traduzione di Massimo Marcon

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