Il Pentagono ha confermato la vendita di un avanzato sistema missilistico terra-aria a Taiwan. È il secondo pacchetto di armamenti statunitensi venduti in una sola settimana, che porta il valore complessivo delle armi americane vendute a Taiwan a un miliardo di dollari.
In un comunicato del 17 novembre, il Pentagono ha annunciato l’assegnazione di un contratto a prezzo fisso all’azienda aerospaziale e di difesa statunitense RTX per l’acquisto del sistema nazionale avanzato di difesa aerea di medio raggio denominato Nasams.
Il Nasams, impiegato dalle forze ucraine nella difesa contro l’invasione russa, è progettato per contrastare minacce come droni, missili e velivoli nemici; al momento, nella regione indo-pacifica, dispongono di questo sistema di armamento solo Australia e Indonesia.
L’intenzione di Taiwan di acquistare il Nasams era stata annunciata per la prima volta nell’ottobre 2024. Secondo l’Agenzia per la cooperazione per la sicurezza della difesa degli Stati Uniti, questa fornitura «migliorerà la capacità» della Repubblica di Cina «di far fronte alle minacce attuali e future» contribuendo alla difesa dello spazio aereo dell’area indo-pacifico.
Il 14 novembre, la stessa agenzia ha inoltre annunciato una proposta di vendita di armamenti del valore di 330 milioni di dollari, inclusi pezzi di ricambio e di manutenzione per mantenere l’«operatività» della flotta aerea taiwanese, con particolare riferimento agli F16.
Il 17 novembre, Zhang Xiaogang, portavoce del ministero della Difesa della dittatura comunista cinese, ha definito la vendita una «azione spregevole» che interferisce «negli affari interni della Cina». Evidentemente perché questo nuovo armamento rende ancora più difficile per la dittatura cinese invadere la Repubblica di Cina.
Il giorno successivo, il ministero degli Esteri taiwanese ha risposto definendo le affermazioni di Zhang come tentativi di «ostacolare la normale cooperazione in materia di sicurezza tra Taiwan e Stati Uniti», precisando: «Il ministero ribadisce che la Repubblica di Cina (Taiwan) è uno Stato sovrano e indipendente e che né la Repubblica di Cina né la Repubblica Popolare Cinese sono subordinate l’una all’altra».
Gli Stati Uniti sono il principale fornitore di armamenti per la difesa dell’isola di Taiwan. Raymond Greene, rappresentante de facto degli Stati Uniti a Taiwan, ha ribadito l’impegno americano durante un evento organizzato dalla Camera di commercio americana sull’isola dicendo: «Oggi e per il futuro deve essere chiaro che gli impegni degli Stati Uniti verso Taiwan sono solidi come una roccia», ha dichiarato Greene.
L’annuncio del Pentagono arriva in un contesto di crisi diplomatica tra dittatura cinese e Giappone, dopo che il primo ministro giapponese Sanae Takaichi ha definito all’inizio del mese un eventuale attacco del regime cinese a Taiwan «una situazione che minaccerebbe la sopravvivenza» anche del Giappone.
Il 16 novembre, la guardia costiera cinese ha attraversato le acque delle isole Senkaku, che si trovano sotto amministrazione giapponese ma su cui (analogamente a Taiwan) Pechino accampa fantomatici “diritti territoriali” privi della benché minima base giuridica.




