Usa: le sanzioni funzionano e la Russia sta restando senza soldi

di Redazione ETI
19 Novembre 2025 10:34 Aggiornato: 19 Novembre 2025 10:34

Le sanzioni americane contro Rosneft e Lukoil stanno «avendo l’effetto previsto» sui ricavi petroliferi della Russia. Lo ha dichiarato il ministero del Tesoro degli Stati Uniti, tramite un portavoce, a Epoch Times Usa: «Il petrolio russo è ora venduto a livelli minimi da anni, e questo sta affamando la macchina da guerra di Vladimir Putin».

Le sanzioni stanno riducendo drasticamente i ricavi russi abbassando i prezzi del petrolio, e a lungo termine mirano anche a diminuire il volume di petrolio russo venduto, secondo un report sulla reazione del mercato redatto dalla Divisione di analisi economica delle sanzioni.
«Sebbene esistano molteplici prezzi del petrolio russo, a seconda della qualità e della località, vari tipi [di petrolio, ndr] sono negoziati ben al di sotto di tutti gli altri prezzi internazionali», precisa il report che aggiunge come la Russia stia vendendo il proprio greggio ormai a prezzi stracciati, «i più bassi da anni». Il petrolio Urali viene venduto a circa 24 dollari in meno rispetto al Brent, secondo i dati di Argus Media riportati da Bloomberg, e questo «dimostra che la domanda di petrolio russo sta precipitando, trainata dall’efficacia delle sanzioni statunitensi», dice il documento dell’Ufficio per le sanzioni estere americano. Che rivela inoltre che una decina di acquirenti indiani e cinesi hanno annunciato l’intenzione di sospendere gli acquisti a partire da dicembre.

Queste sanzioni sono state decise da Donald Trump dopo il fallimento (causato dalla Russia) dei diversi tentativi di arrivare al cessate il fuoco in Ucraina. Il ministro del Tesoro Scott Bessent ha recentemente dichiarato in precedenza che gli Stati Uniti potrebbero adottare ulteriori sanzioni contro la Russia: «Ora è il momento di fermare gli spargimenti di sangue e di istituire un immediato cessate il fuoco» ha affermato Bessent in una nota del 22 ottobre,  in cui  incoraggiava gli alleati dell’America a unirsi alla linea dura degli Stati Uniti e «a rispettare queste sanzioni».

A proposito di “sanzioni mancate”, il 7 novembre il presidente degli Stati Uniti ha concesso all’Ungheria — uno dei maggiori acquirenti di petrolio russo — un’esenzione dalle sanzioni per un anno, che le permette di continuare ad acquistare petrolio e gas russi attraverso i gasdotti TurkStream e Druzhba.

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