L’Ucraina è pronta a avviare colloqui di pace ma non intende ritirare le proprie truppe da altri territori come condizione preliminare. Lo ha dichiarato il 28 ottobre il presidente Volodymyr Zelensky.
Il vertice in programma a Budapest tra il presidente statunitense Donald Trump e quello russo Vladimir Putin è stato sospeso dopo che Mosca ha confermato le proprie richieste, tra cui la cessione di ulteriori aree ucraine come condizione per un cessate il fuoco. Parlando ai giornalisti, Zelensky ha precisato di accettare che i colloqui si tengano in qualunque Paese, purché non in Russia né in Bielorussia, storica alleata del Cremlino.
Il capo dello Stato ucraino ha aggiunto che dirigenti ucraini e funzionari europei si riuniranno a fine settimana per discutere la bozza di un piano di tregua, dopo il suo incontro con il ministro degli Esteri olandese, David van Weel. «Non si tratta di un piano per concludere la guerra. Qui serve prima di tutto un cessate il fuoco» ha dichiarato Zelensky, aggiungendo: «inostri consiglieri si incontreranno nei prossimi giorni, probabilmente venerdì o sabato, per definire i dettagli».
Trump ha espresso sostegno all’appello di Kiev per un cessate il fuoco immediato lungo le linee attuali. Il giorno precedente, Zelensky aveva dichiarato ai giornalisti di essere disposto a partecipare ai colloqui in Ungheria, pur riconoscendo le divergenze con il primo ministro Viktor Orbán, che «blocca qualunque cosa riguardi l’Ucraina». Zelensky ha poi invitato gli Stati Uniti ad adottare misure più severe contro Mosca, dopo che il presidente Trump aveva già imposto nuove sanzioni alle due maggiori compagnie petrolifere russe. Zelensky ha poi sottolineato che l’Ucraina avrà bisogno di ulteriori finanziamenti dai propri alleati europei, per almeno altri due o tre anni.Nel suo intervento del 28 ottobre, Zelensky ha auspicato anche l’intervento della Cina per accelerare la fine delle ostilità, usando la propria influenza su Mosca
Secondo la Commissione europea, dall’inizio del conflitto l’Unione Europea ha fornito a Kiev 177 miliardi e mezzo di euro, e gli Stati Uniti 113 miliardi e 700 milioni di euro (a gennaio 2025).
Dal vertice in Asia, Donald Trump si è detto convinto che la guerra tra Russia e Ucraina giungerà presto a una soluzione. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha dichiarato che Mosca confida nel fatto che Trump voglia una pace stabile e non condizioni volte a favorire nuovi invii di armi a Kiev. Restando sulle dichiarazioni – mentre l’invasore russo continua a uccidere, quotidianamente e “senza motivo”, civili ucraini inermi – il rappresentante speciale di Putin Kirill Dmitriev ha dichiarato durante una conferenza sugli investimenti in Arabia Saudita di ritenere che la guerra possa concludersi «entro un anno».

 
																				




