Incontro Trump–Xi Jinping

di Redazione ETI
28 Ottobre 2025 15:58 Aggiornato: 28 Ottobre 2025 15:58

C’è un diffuso ottimismo per l’incontro fra Donald Trump e Xi Jinping. Le previsioni suggeriscono fra i due un accordo di aumento degli scambi commerciali e sospensione delle restrizioni sull’esportazione di terre rare. I negoziatori, che si sono incontrati la scorsa settimana in Malesia per la quinta volta, hanno annunciato il 26 ottobre di aver raggiunto un accordo di massima.

Il presidente americano ha dichiarato di volere un accordo onnicompresivo, anticipando una lunga lista di questioni che affronterà durante l’incontro bilaterale. Trump è attualmente impegnato in una serie di incontri istituzionali in Asia, e incontrerà Xi Jinping il 30 ottobre. Il ministro del Tesoro americano Scott Bessent, dopo l’ultimo incontro, si aspetta «un probabile rinvio» delle restrizioni alle esportazioni cinesi di terre rare, su cui a quanto pare  il Pcc farà un passo indietro.
Intanto, l’amministrazione Trump, nel suo secondo mandato, ha accelerato la diversificazione dell’approvvigionamento delle terre rare attraverso nuovi accordi con Australia, Thailandia e Malesia. «Tra circa un anno – ha detto Trump – avremo così tanti metalli fondamentali e terre rare da non sapere che farci».

LA SOIA

Nell’ambito della guerra commerciale in corso, il regime cinese ha di nuovo boicottato la soia statunitense, come aveva già fatto nel 2018. Un atto definito «ostile» da Trump. La Cina rappresenta circa il 60% delle esportazioni di soia statunitense, e nessun altro mercato può colmare il vuoto lasciato dalla Cina, che quest’anno si è rivolta a Brasile e Argentina. Trump ha dichiarato che sosterrà gli agricoltori statunitensi nel breve termine con le entrate doganali e conta di far cambiare atteggiamento a Pechino.

IL FENTANYL

In febbraio, Trump ha imposto dazi punitivi al regime cinese, che è complice dei narcotrafficanti che stanno, da anni, inondando il mercato americano di fentanyl, una droga 5o volte più letale dell’eroina che spesso viene anche usata per tagliare medicinali contraffatti, e che in America uccide decine di migliaia di persone ogni anno, molte delle quali non sono tossicodipendenti ma consumatori di normali farmaci, ignari di assumere una medicina falsa.
Dei dazi del 55% attualmente in vigore sulla Cina, il 20% sono dazi punitivi per il traffico di fentanyl, che Trump accusa il regime cinese di contrabbandare negli Stati Uniti anche  attraverso il Venezuela.

JIMMY LAI

Mentre partiva per l’Asia, Trump ha anche sollevato la questione del rilascio dell’attivista democratico di Hong Kong Jimmy Lai, ex magnate editore dell’Apple Daily, oramai chiuso, e in carcere dal 2020 per il solo fatto di non concordare con il regime dittatoriale che la tirannide comunista cinese ha imposto (anche) su Hong Kong, violando le garanzie di “status speciale” date alla Gran Bretagna nel 1999, quando la città ha cessato di essere un protettorato inglese ed è finita sotto il controllo del Partito comunista cinese.