Migliaia di persone si sono riunite per commemorare Charlie Kirk e rendergli omaggio, in un clima di profonda commozione, al John F. Kennedy Center di Washington, domenica 14 settembre. «Sono una persona migliore per averlo conosciuto, e il nostro Paese è migliore grazie a lui», ha dichiarato Malia Shirley, amica di Kirk e collaboratrice di Turning Points Usa, durante le parole di apertura. Erano presenti circa 85 parlamentari, insieme a un numero tale di cittadini comuni da lasciare alcuni senza posto a sedere. L’auditorium gremito è esploso in un applauso dopo il giuramento di fedeltà alla bandiera, per poi intonare Amazing Grace, aprendo così la veglia in memoria del giovane attivista conservatore assassinato pochi giorni prima.
Personalità di spicco e membri dell’amministrazione Trump hanno condiviso riflessioni e pregato. «Sembra che un’ombra oscura si sia abbattuta sul nostro Paese, e certamente qui, persino sul Parlamento, i leader della nazione sono scossi, così come gli studenti universitari e i giovani di tutto il territorio nazionale – ha affermato il presidente della Camera, onorevole Mike Johnson– È come se la terra ci fosse crollata sotto i piedi. Tutti l’abbiamo sentito nel profondo dell’animo». Johnson ha poi esortato la folla a trarre forza dal messaggio di Charlie Kirk, soprattutto di fronte al naturale scoramento causato dallo suo assassinio: «Charlie Kirk ha reclutato, formato e istruito una generazione di combattenti sereni – ha proseguito Johnson – E noi facciamo bene a ricordare che il modo migliore per onorare la sua memoria e il suo retaggio ineguagliabile è vivere come ha vissuto Charlie».
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha citato le Scritture mentre ricordava l’influenza di Kirk sulla sua carriera politica e sul Partito repubblicano: «Non lasciatevi vincere dal male, ma vincete il male con il bene – ha detto la portavoce del presidente – Non possiamo permettere che il male prevalga nel nostro splendido Paese. Dobbiamo tutti impegnarci a fare il bene: il bene per Dio, per le nostre famiglie e per la nazione; in quest’ordine: l’ordine in cui Charlie le metteva sempre».
Il ministro della Sanità, Robert F. Kennedy Jr. (figlio di Bob Kennedy e nipote di John Kennedy, entrambi assassinati) ha definito Kirk un «compagno d’anima» che ha agito come «principale artefice» dell’unificazione della sua campagna presidenziale con quella di Donald Trump nel 2024. Kennedy ha anche raccontato l’episodio di un giovane membro della sua famiglia che ha iniziato a viaggiare con una Bibbia al seguito, ispirato dall’esempio di Kirk: «Milioni di ragazzi in tutto il Paese ora sono motivati a vivere come Charlie Kirk: e questo è di grande beneficio per la nostra nazione».
Molti degli oratori provenivano dall’Arizona, lo Stato di Kirk. «Quello che il nemico intendeva per nuocere, Dio lo volgerà in bene», ha dichiarato Kari Lake, consigliere dell’Agenzia statunitense per i mass media, durante la cerimonia, descrivendo il mondo come immerso in una «battaglia tra il bene e il male», e implorando gli americani di mettere da parte le divergenze e di convivere in modo pacifico: «Dobbiamo fermare tutto questo, gente – ha insistito Kari Lake – non possiamo permettere che continui. Questa violenza deve cessare».
Uno dopo l’altro, gli intervenuti hanno rievocato la fede di Kirk e il suo impegno per la libertà, la libertà di espressione e i principi fondanti della nazione: «Dalle università alla Casa Bianca, Charlie Kirk ha esercitato un’influenza – ha osservato il senatore Jake Hoffman – Ora siamo tutti Charlie Kirk».
«Charlie Kirk, ogni singolo giorno, ha perseguito la sua missione, spinto dalla fede […] e dalla sua incrollabile dedizione a difendere le libertà donate da Dio, sancite nella nostra Costituzione e nella Dichiarazione dei diritti – ha detto il direttore dell’Intelligence nazionale, Tulsi Gabbard – Grazie al suo impegno e alla sua dedizione, il suo impatto qui e in tutto il mondo è profondo, ed è una cosa bellissima».