«Condivido totalmente le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla pericolosità di un certo modo di fare polemica politica, in Italia come all’estero». Lo scrive su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto. «Ho 62 anni e ho dedicato alla politica una parte importante della mia vita negli ultimi 44 anni. In tutti questi anni non mi è mai passato per la testa di fomentare odio contro i miei avversari – prosegue – di usare parole violente contro di loro, di incitare all’odio verso nessuno di loro. Mai. Anzi, ho sempre detto che andava rispettata anche l’idea più lontana dalla mia. Da tempo però noto, con preoccupazione e dispiacere, che ci sono persone, anche in Italia, che non vogliono una competizione politica corretta ma si stanno dedicando, con dichiarazioni, parole, gesti, quasi a disegnare un bersaglio su alcune persone: Giorgia Meloni in primis, ma anche su Tajani, Salvini, Piantedosi, Nordio. Anche su di me» aggiunge il ministro.
«Incitano la folla e ne alimentano i sentimenti peggiori usando parole violente e lanciando accuse che nulla hanno a che fare con la realtà – continua ancora – spingendo alcune persone verso la follia, la delinquenza, l’antagonismo violento, speriamo non anche il terrorismo, verso quelli che considerano nemici da abbattere ad ogni costo e non avversari. Questa non è politica. Non è scontro politico. Non è confronto democratico. È un terrorismo verbale che potrebbe avere prima o poi conseguenze reali e fisiche violente. Quando ciò dovesse accadere (spero mai) i primi a dirsi esterrefatti saranno quelli che lo hanno cresciuto ed alimentato. Penso che sia mio dovere invece cercare di fermare questa deriva invitando tutti a farsi carico della responsabilità che deriva dall’essere persone pubbliche. Ognuno di noi ha il dovere di non alimentare odio e violenza. Anche solo quella verbale», conclude Crosetto.