Gasparri (FI): da Pechino, Viterbo fino alla Calabria, la sinistra resta pericoloso residuato

di Agenzia Nova
4 Settembre 2025 16:18 Aggiornato: 4 Settembre 2025 20:49

«C’è un filo rosso che dimostra come la sinistra italiana sia più un residuato del passato che una realtà del nostro tempo. Un nume tutelare della sinistra italiana, D’Alema, passeggia per le vie di Pechino alla corte di Xi Jinping, sotto l’effigie di Mao Tse-tung, tra dittatori coreani, iraniani e afghani. Uno scenario inquietante», dichiara in una nota il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. «È vero che D’Alema non svolge più ruoli politici attivi, ma è un’icona della sinistra e dimostra chi sia la sinistra ieri, oggi e domani. Cioè un corteo di fattorini delle peggiori dittature oscurantiste del pianeta. Contemporaneamente, piccolo episodio ma sintomatico, i giovani del Pd insultano il segretario nazionale di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, con manifesti di odio affissi sulle vie di Viterbo, proprio mentre dei criminali turchi girano nella città della Tuscia armati. I due fatti – prosegue – non sono collegati, ma che la sinistra usi linguaggi di offesa ci fa capire che questi ragazzi sono più figli di D’Alema che di altri. Nel frattempo, un altro partito della sinistra, quello di Fratoianni e Bonelli, candida in Calabria Mimmo Lucano, immigrazionista condannato per falso in bilancio ed estremista di sinistra fallito di tutti i fallimenti, politici ed economici. E candidano anche la professoressa Di Cesare, che ha avuto linguaggi equivoci su una terrorista delle Brigate rosse, come Barbara Balzerani. Insomma, da Pechino a Viterbo fino alla Calabria la sinistra resta un pericoloso residuato del passato, nemico della democrazia. Questi – conclude Gasparri – sono i fatti».


Iscriviti alla nostra newsletter - The Epoch Times