Crosetto: attacco Israele a Unifil non è errore, ma scelta precisa

di Agenzia Nova
3 Settembre 2025 16:56 Aggiornato: 3 Settembre 2025 16:56

L’attacco delle Forze di difesa israeliane alla missione della Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) «non è un errore, una cosa accaduta indipendentemente dalla volontà dell’Idf ma, a quanto comunicato da Unifil, una scelta precisa». Lo ha affermato il ministro della Difesa Guido Crosetto al quotidiano «Il Foglio». «È un atto rilevante, grave. E la differenza con gli episodi passati è che questo fatto ha toccato sia Unifil che il nostro contingente», ha aggiunto il ministro, secondo cui la scelta israeliana di attaccare l’Unifil è «tanto precisa da parte loro quanto incomprensibile ed inaccettabile da parte nostra. Esprimerò con tutta la forza possibile all’omologo israeliano la nostra totale disapprovazione (e qualcosa in più) per quanto accaduto».

Oggi, i droni delle Forze di difesa israeliane (Idf) hanno sganciato quattro bombe nei pressi delle forze di pace dell’Unifil, mentre queste lavoravano per rimuovere gli ostacoli che bloccavano l’accesso a una posizione delle Nazioni Unite nei pressi della Linea blu (il confine de facto tra Israele e Libano). Lo ha fatto sapere la stessa Forza di interposizione dell’Onu in Libano, affermando: «Questo attacco è uno degli attacchi più gravi al personale e alle proprietà dell’Unifil dall’accordo di cessate il fuoco dello scorso novembre». Ieri mattina, «una bomba è caduta a 20 metri di distanza, e altre tre sono cadute a circa 100 metri di distanza dal personale e dai veicoli delle Nazioni Unite. I droni sono stati visti tornare a sud della Linea blu», si legge nella dichiarazione di Unifil. «L’esercito israeliano era stato informato in anticipo del lavoro dell’Unifil per rimuovere gli ostacoli nell’area a sud-est della città di Marwahin. Nell’interesse della sicurezza delle forze di pace dopo l’incidente, il lavoro in corso ieri è stato sospeso», prosegue il comunicato. Unifil ha ribadito che «qualsiasi azione che metta in pericolo le forze di pace delle Nazioni Unite e le loro proprietà, o qualsiasi interferenza nei compiti loro assegnati, è inaccettabile e costituisce una grave violazione della risoluzione 1701 e del diritto internazionale». L’esercito israeliano, conclude il comunicato, «ha la responsabilità di garantire la sicurezza delle forze di pace che svolgono i compiti loro assegnati dal Consiglio di sicurezza (dell’Onu)».


Iscriviti alla nostra newsletter - The Epoch Times