Fallito il voto di Taiwan per sospendere sette parlamentari “amici” del regime cinese

di Agenzia Nova
23 Agosto 2025 7:48 Aggiornato: 24 Agosto 2025 11:49

È stata respinto oggi a Taiwan il tentativo di revocare il mandato a sette deputati appartenenti al partito di opposizione Kuomintang e ritenuti “filocinesi”. Un risultato che replica quanto già avvenuto alla fine di luglio, con la bocciatura del voto di revoca per altri 24 legislatori, e che indebolisce ulteriormente il Partito progressista democratico (Dpp) del presidente Lai Ching-te. Dopo questo voto i parlamentari non potranno più essere sottoposti a nuovi tentativi di revoca sino a fine mandato, il 31 gennaio 2028 e il partito di governo continuerà ad operare in minoranza: il Dpp è infatti rappresentato da 51 deputati contro i 52 del Kmt, cui però si aggiungono gli otto del Partito popolare di Taiwan (Tpp) e i due “indipendenti”, di fatto all’opposizione. Tra i parlamentari sottoposti a revoca c’era anche il vice presidente dell’Aula, Johnny Chiang, probabile candidato a sindaco per la città di Taichung.

Il nuovo fallimento della campagna di richiamo dei parlamentari del Kmt potrebbe influire soprattutto sull’aumento del bilancio per la difesa, che – secondo alcuni osservatori – le forze all’opposizione potrebbero contrastare dopo aver già congelato alcuni fondi destinati alla sicurezza. La questione è anche al centro del dibattito con l’amministrazione di Donald Trump, che ha esortato Taiwan ad aumentare la spesa militare dal 2,5 al 10 per cento del Prodotto interno lordo (Pil). Nonostante il primo ministro Cho Jung-tai abbia definito “impossibile” tale aumento, Lai ha comunque promesso una spesa pari al 3 per cento del Pil quest’anno, destinata a placare le richieste di Washington (il primo fornitore di armi a Taipei) e a irritare Pechino, che considera Taiwan “una provincia ribelle da riunificare”.


Iscriviti alla nostra newsletter - The Epoch Times