Se il Partito comunista cinese si preparasse a un conflitto nello Stretto di Taiwan, potrebbe adottare una strategia articolata su più fronti, finalizzata a minare la capacità degli Stati Uniti di reagire in modo rapido ed efficace. Questo potrebbe includere attacchi simultanei alle basi militari e ai satelliti statunitensi per interrompere le comunicazioni e il coordinamento operativo, affiancati da offensive informatiche e biologiche, operazioni di sabotaggio e altre attività destabilizzanti all’interno del territorio americano. Questo nell’ambito di un’offensiva tipica della guerra senza limiti: un insieme di tattiche occulte e non convenzionali concepite per generare caos e indebolire l’avversario. Il Pcc ha elaborato diverse tattiche di «guerra senza restrizioni», e ne ha già messe in atto molte. Gli Stati Uniti devono riconoscere l’intento del Pcc di minare e alla fine distruggere l’America. Di fronte a un regime che opera senza scrupoli morali, come dovrebbe reagire Washington?
Il 20 maggio, il presidente Trump ha annunciato i piani per costruire un sistema di difesa missilistica «Cupola di ferro» – successivamente ribattezzato «Golden Dome» (Cupola d’oro) – allo scopo di proteggere la nazione da minacce missilistiche a lungo raggio e ipersoniche. Con un costo stimato di 175 miliardi di dollari e un investimento iniziale di almeno 25 miliardi, il sistema dovrebbe raggiungere una prontezza operativa preliminare entro la fine del 2026. L’urgenza di questa tempistica suggerisce con forza che sia motivata da preoccupazioni su una possibile invasione del Pcc a Taiwan già nel 2027.
Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, il Pcc ha reclutato gli scienziati aerospaziali sovietici. L’intero programma spaziale cinese – dalle stazioni orbitali alle sonde lunari e marziane – è completamente controllato dalle forze armate. Dietro la facciata di progressi scientifici si cela un obiettivo strategico: dispiegare armi basate nello spazio in grado di neutralizzare i satelliti statunitensi o di lanciare attacchi diretti sul territorio americano dall’orbita. Nel 2015, il Pcc ha istituito la Forza di supporto strategico, dichiarando lo spazio come il nuovo «punto di comando dominante» della guerra moderna. Nel dicembre 2019, Trump ha creato la Forza spaziale degli Stati Uniti durante il suo primo mandato, per rafforzare la capacità dell’America di contrastare le crescenti minacce spaziali del Pcc. Nell’aprile 2024, il Pcc ha sciolto la sua Forza di supporto strategico, ma ha contestualmente istituito tre nuove entità: la Forza aerospaziale militare, la Forza informatica e la Forza di supporto informativo. I principali centri spaziali cinesi, gli istituti di ricerca, le strutture di tracciamento satellitare e le accademie per l’addestramento degli astronauti sono ora integrati all’interno dell’unità aerospaziale militare, sottolineando l’orientamento bellico dell’intero programma di ricerca e sviluppo spaziale cinese. Al suo ritorno alla Casa Bianca, Trump ha proposto il concetto del Golden Dome come risposta urgente alla minaccia crescente delle capacità di guerra spaziale cinese, non come una mera visione futuristica.
Il sistema è progettato per intercettare missili balistici intercontinentali e ipersonici, nonché per contrastare operazioni di sabotaggio nello spazio. È inoltre concepito per rafforzare il dominio statunitense in orbita, garantire una sorveglianza costante dei movimenti militari cinesi, preservare l’integrità dei sistemi di comando e comunicazione americani e consentire operazioni precise su obiettivi militari cinesi quando necessario. Gli Stati Uniti gestiscono già una serie di sistemi basati nello spazio, tra cui allarmi tempestivi per missili, sorveglianza satellitare e numerosi satelliti militari per comunicazioni e monitoraggio meteorologico. La loro rete Gps include anche una componente di grado militare accessibile solo alle forze statunitensi.
Questi asset potrebbero diventare obiettivi primari del sabotaggio cinese. Per mantenere un vantaggio strategico, le forze armate statunitensi devono sviluppare sistemi più avanzati e resilienti, in grado di rilevare e neutralizzare potenziali minacce dal Pcc prima che si materializzino. Dopo gli Stati Uniti e la Russia, la Cina ha sviluppato la capacità di colpire e distruggere satelliti con missili, allo scopo di accecare le forze statunitensi interrompendo la sorveglianza spaziale e i sistemi di guida delle armi.
Per contrastare questa minaccia, un solido sistema Golden Dome deve privilegiare la difesa frontale, concentrandosi sull’intercettazione dei missili durante la fase di lancio. Per raggiungere questo obiettivo, sarà necessario dispiegare intercettori nello spazio. Le stime indicano che la versione finale del sistema potrebbe costare più di 500 miliardi di dollari. Questa prospettiva allarma il Pcc, perché allargherebbe il divario tecnologico nello spazio, rendendo quasi impossibile per la Cina tenere il passo o porre una minaccia militare credibile agli Stati Uniti. Un dispiegamento tempestivo e riuscito del Golden Dome potrebbe essere un fattore decisivo per dissuadere il regime cinese dall’iniziare una guerra.
LA GUERRA INFORMATICA
Nel 2024, la Cina ha riorganizzato la sua ex Forza di supporto strategico in tre unità, una delle quali è la Forza informatica. Gli attacchi informatici del Pcc hanno un raggio d’azione ampio, prendendo di mira non solo istituzioni militari, governative e di ricerca, ma anche infrastrutture civili. Se scoppiasse una guerra, il Pcc lancerebbe probabilmente attacchi come primo colpo, mirando a paralizzare le reti militari e governative statunitensi. Questo interromperebbe i processi decisionali e ostacolerebbe gli sforzi di dispiegamento. Ogni ramo delle forze armate statunitensi ha il proprio Comando informatico, responsabile di mantenere operativi i sistemi di difesa e governativi. Ma le infrastrutture civili, come centrali nucleari, reti elettriche e aeroporti, potrebbero essere vulnerabili: probabili obiettivi per attacchi occulti del Pcc, concepiti per causare caos interno e sovraccaricare le capacità di risposta alle crisi degli Stati Uniti all’inizio di un conflitto militare.
Il Pcc potrebbe lanciare contemporaneamente attacchi informatici contro Stati Uniti, Giappone, Taiwan e Filippine. Gli Stati Uniti devono essere in grado di rispondere in modo rapido e deciso. Prima dello scoppio della guerra Russia-Ucraina, la Russia ha lanciato attacchi informatici contro l’Ucraina, ma aziende statunitensi avevano preventivamente dispiegato misure di cybersecurity, aiutando l’Ucraina a resistere all’assalto digitale. I sistemi Starlink sono stati inoltre dispiegati immediatamente, giocando un ruolo criciale nel mantenere le comunicazioni ucraine durante il conflitto. La maggior parte delle principali aziende di cybersecurity del mondo ha sede negli Stati Uniti. Questo conferisce alla nazione la capacità di rilevare e difendersi dagli attacchi informatici del regime cinese, nonché di lanciare contromisure se necessario. La questione è se il governo statunitense disponga di un meccanismo di risposta alle emergenze efficace e rapido per coordinare i talenti e le risorse necessari in modo tempestivo. Nell’era digitale odierna, quasi ogni settore dipende da reti stabili e sicure. Se parti degli Stati Uniti fossero improvvisamente isolate da internet o dall’elettricità, infrastrutture critiche – inclusi aeroporti e principali vie di trasporto – potrebbero essere paralizzate. Questo potrebbe portare a incidenti, interruzioni e panico diffuso. Un caos che potrebbe distrarre il governo e indebolire significativamente la sua capacità di rispondere efficacemente agli attacchi cinetici del regime cinese
In caso di conflitto, gli Stati Uniti potrebbero essere in grado di interrompere temporaneamente l’accesso a internet nella Cina continentale, il che fermerebbe immediatamente molti attacchi informatici del regime. Ma Pechino impiega anche hacker stranieri, che e potrebbe aver già dispiegato all’interno degli Stati Uniti. Questo rappresenterebbe una sfida significativa per il controspionaggio americano, mettendo alla prova la capacità degli Stati Uniti di rispondere in modo rapido ed efficace a tali minacce.
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