Analista di controspionaggio: Cina sospettata n°1 nell’attacco a Wall Street

9 Luglio 2015 16:51 Aggiornato: 20 Gennaio 2025 18:09

L’8 luglio a Wall Street è stata sospesa la negoziazione dei titoli, precisamente alle 11:32. «Tutti gli ordini aperti verranno annullati. Ulteriori informazioni seguiranno il più presto possibile», ha dichiarato un breve messaggio sul suo sito web.

Che cosa abbia causato esattamente il blocco è ancora oggetto d’indagine, ma un’ipotesi plausibile è la condotta criminosa da parte di qualcuno.

Due grandi problemi hanno colpito duramente i mercati azionari globali. Il 6 luglio i mercati azionari di tutto il mondo sono caduti dopo il no della Grecia al referendum. In Cina le cose sono ancora più problematiche, dato che è scoppiata la bolla azionaria e 3.250 miliardi di dollari sono andati in fumo.

«Direi che c’è un’alta probabilità che si nascondano gli Stati antagonisti, grazie alle loro capacità sempre più avanzate e alla sfacciataggine», ha dichiarato Casey Fleming, amministratore delegato di BLACKOPS Partners Corporation, che fa controspionaggio e tutela i segreti commerciali delle società che compaiono nella classifica Fortune 500.

La Borsa di New York, sul suo account Twitter, ha subito negato la possibilità di una violazione: «La questione che stiamo vivendo è un problema tecnico interno e non è il risultato di una violazione informatica».

Gli attacchi contro Wall Street e la United Airlines sono stati segnalati come incidenti separati con cause diverse, ma la comunità della sicurezza informatica ancora non esclude la possibilità di un attacco hacker.

Secondo Cyberwire, servizio di notizie inerenti alla sicurezza informatica, «le prime indicazioni rivelano che non c’è alcun segno di attacco informatico, ma naturalmente questo va verificato».

Fleming ha osservato che la borsa cinese è scesa del 25 per cento questa settimana e che c’è una possibilità che stiano cercando di fare un atterraggio morbido rispetto a quello duro previsto».

Una rappresentante di Wall Street ha fornito solo dettagli vaghi. Ecco ciò che ha semplicemente detto Marissa Arnold, portavoce della Borsa di New York, in un comunicato inviato via mail: «Al momento stiamo vivendo un problema tecnico cui stiamo lavorando per risolverlo il più rapidamente possibile». La Arnold ha fatto notare che gli aggiornamenti saranno forniti «non appena possibile».

Fleming ha sottolineato che potrebbe anche essere un errore non correlato e che gli hacker non centrino nulla con il blocco tecnico. «Potrebbe essere che qualcuno abbia lasciato una lattina in cima a un server nel data center o che un topo abbia masticato un cavo».

«Ma la coincidenza è troppo insolita», sottolineando che diversi sistemi sembrano essere andati in tilt nello stesso tempo. «United Airlines è andata in tilt dopo un errore del computer, altri siti sono andati fuori uso e ora la Borsa di New York è fuori uso».

Wall Street e le compagnie aeree rientrerebbero nella categoria delle ‘infrastrutture critiche’, che sono sistemi chiave e industrie che consentono alla Nazione di funzionare. Queste infrastrutture sono obiettivi fondamentali per gli Stati in caso di guerra e sono anche gli obiettivi chiave per gli attacchi informatici militari.

Secondo un utente di Anonymous con il nomignolo Strudalz, attacchi come questo «stanno diventando sempre più frequenti, e quando c’è anche la più piccola breccia per la divulgazione delle informazioni, questi gravi problemi per la maggior parte provengono dalla Cina».

Strudalz ha detto nel corso di un’intervista via Twitter che «si può solo immaginare ciò che non viene detto» pubblicamente da Wall Street e dai funzionari della sicurezza, perché la Cina effettua attacchi informatici sugli Usa e sulle reti aziendali che sono difficili da rilevare.

È fatto risaputo secondo Strudalz «che i Cinesi si comportano in modo indisciplinato nei propri mercati e nelle valute», riferendosi alla loro pratica di manipolazione della valuta e del loro trafficare con i numeri.

A parte gli eventi di oggi, Fleming ha notato che la Cina è in cima ai sospetti a causa dei suoi recenti attacchi. È sospettata di aver violato un’enorme quantità di dati personali presso l’Ufficio di Gestione del Personale, che ha colpito da vicino 16 milioni di lavoratori, per non parlare del flusso quasi costante di attacchi informatici contro aziende statunitensi.

«I nostri avversari nel campo della sicurezza informatica stanno diventando sempre più avanzati e sempre più capaci», ha detto Fleming. «Anche se questo potrebbe essere una coincidenza, il tipico sospetto è la Cina. Nel corso dei prossimi giorni avremo maggiori informazioni».

Articolo in inglese: ‘Cyberattack Can’t Be Ruled Out for New York Stock Exchange Outage, Say Analysts

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