Il governo italiano, a Washington, «si muoverà al fianco degli altri Paesi europei». Lo ha detto il viceministro agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli, in un’intervista a La Stampa. «L’Europa, per la prima volta, parlerà con una voce sola delle sue politiche di sicurezza. I leader dovranno essere uniti», ha aggiunto.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, «non ha mai pensato di sganciarsi dall’Europa. Ha sempre avuto un atteggiamento da mediatrice. Ricordo che sui dazi, ad esempio, c’era chi voleva creare una contrapposizione con gli Usa minacciandoli di contro-tariffe. Idea balzana. Noi abbiamo sempre cercato di mettere l’alleanza al primo posto e questo paga», ha spiegato Cirielli.Francia, Germania e Regno Unito tornano a parlare di un invio di truppe di pace al confine con la Russia, con il supporto degli Usa: «L’Italia si muoverà sempre al fianco delle democrazie occidentali e la presenza americana è fondamentale. È altrettanto importante che ci si muova sotto l’egida dell’Onu. Se la Russia acconsente alla presenza di truppe in Ucraina, non vedo quale problema ci potrebbe essere a una presenza dei caschi blu», ha replicato il viceministro. «Immaginare la cessione di territori non conquistati dalla Russia mi sembra inaccettabile. Ogni trattativa va comunque portata avanti da Kiev», ha sottolineato. Cirielli si è detto d’accordo nel mantenere alta la pressione su Mosca: «Va mantenuto il sostegno militare ed economico a Kiev fino alla fine. Ora il segretario di Stato Usa Marco Rubio non esclude che ci sia un cessate il fuoco. Speriamo che questo ottimismo sia giustificato», ha concluso.