«Siamo alla vigilia del fine settimana più carico di partenze e per questo vogliamo lanciare dal ministero degli Esteri una campagna di informazione per tutti i nostri concittadini che andranno a trascorrere le vacanze fuori dai confini nazionali: la campagna ‘Viaggiare responsabile’». Con queste parole il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato oggi, in un punto stampa presso l’Unità di crisi della Farnesina, il lancio dell’iniziativa rivolta a garantire maggiore sicurezza ai cittadini italiani in viaggio all’estero. La campagna – che sarà promossa anche sui social – fornirà informazioni su assicurazioni sanitarie consigliate e presenterà un quadro aggiornato Paese per Paese sulle situazioni di rischio. Obiettivo, ha spiegato il ministro, è «garantire la massima sicurezza degli italiani che vanno in vacanza all’estero, per avere la massima garanzia sulle informazioni da dare e da ricevere in caso di emergenza e per sapere tutto ciò che accade nei diversi Paesi del mondo».
Tajani ha poi ricordato l’importanza di consultare i due principali strumenti digitali della Farnesina: il portale «Viaggiare sicuri», utile per conoscere la situazione geopolitica e sanitaria di ogni Paese, e il sito «Dove siamo nel mondo», al quale è fondamentale registrarsi prima di partire. «C’è anche un’app – ha aggiunto – in modo che il ministero degli Esteri e la nostra Unità di crisi, che lavorano 24 ore su 24, sappiano dove sono i cittadini italiani in vacanza, in modo da poterli informare in caso di emergenze». Il ministro ha poi sottolineato la necessità di portare con sé il numero dell’Unità di crisi, che può mettere in contatto gli italiani in difficoltà con ambasciate e consolati: «Sono a disposizione per assistere tutti i nostri concittadini». Quanto alla privacy, Tajani ha assicurato che «dopo 24 ore dal termine del viaggio si cominciano a cancellare i dati delle nostre presenze nel mondo, quindi nessuno ha intenzione di controllare nessuno. È soltanto un modo per garantire tutte le informazioni necessarie in caso di emergenze, un servizio che il ministero degli Esteri rende agli italiani che stanno partendo per le vacanze perché possano essere giornate serene, di riposo».Durante lo stesso punto stampa, Tajani ha affrontato diverse situazioni internazionali che vedono coinvolti cittadini italiani o l’azione diplomatica del governo.
A partire dalla liberazione di un connazionale in Papua Nuova Guinea: «Mi ha telefonato poco fa il nostro sottosegretario (agli Affari esteri Giorgio) Silli dall’Australia perché è stato liberato il nostro connazionale che era stato arrestato in Papua Nuova Guinea. Era stato condannato in primo grado, in secondo grado è stato assolto. Si tratta del signor (Carlo) D’Attanasio che adesso è ricoverato in ospedale perché ha un problema di salute. Questo a dimostrazione di come, ovunque nel mondo, anche nei Paesi più lontani, il ministero degli Esteri e il governo seguono i nostri concittadini in qualsiasi condizioni siano, anche se sono detenuti». Altro fronte aperto è il Venezuela, dove sono detenuti diversi cittadini italiani. A tal proposito Tajani ha annunciato: «Abbiamo nominato un inviato speciale del governo – si tratta di Lugi Vignali – per affrontare la questione degli italiani detenuti in Venezuela. Sta per partire per il Venezuela e vediamo quali risultati si possono ottenere. Li seguiamo tutti: sono 2.500 gli italiani detenuti nel mondo, qualcuno per motivi politici, qualcuno accusato di altre cose», ha aggiunto.Ampio spazio è stato dedicato alla situazione umanitaria a Gaza, dove l’Italia è attivamente impegnata. «Ieri sera abbiamo tenuto una riunione operativa al termine della quale abbiamo deciso di accogliere 50 palestinesi che verranno da Gaza prima di Ferragosto», ha annunciato Tajani. «Abbiamo disposto una spesa di 5 milioni di euro per l’acquisto di alimenti da distribuire alla popolazione civile e con la Difesa abbiamo deciso anche di lanciare attraverso l’Aeronautica militare alimenti alla popolazione civile nei prossimi giorni. Stiamo lavorando con la Giordania per fare entrare altro materiale alimentare e sanitario», ha spiegato.
Il ministro ha aggiunto che «oggi il nostro ambasciatore a Tel Aviv (Luca Ferrari) chiederà al governo israeliano di sbloccare tutti i beni che sono nel porto di Ashdod: sono soprattutto materiale sanitario, tende per la popolazione civile. Continuiamo con le azioni di solidarietà, cosa che non è così semplice: ricordo che siamo il Paese al mondo che ha accolto il maggior numero di rifugiati da Gaza e continueremo ad accoglierli. Ci saranno due aerei che li porteranno in Italia grazie anche al lavoro dell’Unità di crisi, grazie anche alla collaborazione con il ministero della Difesa. Continuiamo la nostra azione per alleviare la sofferenza».Tajani ha infine annunciato che nella giornata di oggi sentirà il primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese Mohammad Mustafa. La ministra degli Esteri Varsen Aghabekian «l’altro ieri ha ringraziato l’Italia per ciò che sta facendo per il popolo palestinese a New York durante un incontro che ha avuto con il sottosegretario (agli Affari esteri Maria) Tripodi che rappresentava l’Italia e questa è la cosa che ci dà più soddisfazione.
I palestinesi hanno capito perfettamente cosa sta facendo l’Italia per aiutarla», ha sottolineato.Infine, commentando la recente pubblicazione di una «lista di proscrizione» da parte del ministero degli Esteri russo, che include anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Tajani ha affermato: «È un’offesa a tutto il popolo italiano, certamente non ci facciamo intimidire da una lista del ministero degli esteri russo anche perché poi sono accuse assolutamente prive di fondamenti». «Difendere il diritto internazionale non significa essere russofobi: dire che è inaccettabile che si invada un Paese perché se ne vogliono prendere dei pezzi di territorio non ha nulla a che fare con il sentimento italiano nei confronti del popolo russo e della Russia. Noi siamo sempre stati strenui difensori del diritto internazionale, sempre in difesa dell’Ucraina ma mai una volta abbiamo detto siamo in guerra con la Russia. Non abbiamo mai autorizzato l’Ucraina ad utilizzare le armi italiane e tutti gli strumenti militari italiani in territorio russo; quindi, abbiamo una posizione molto chiara e respingiamo al mittente le accuse che ci vengono fatte, che sono prive di fondamenti», ha concluso il ministro.