Pd: da governo Meloni assenza visione e coraggio su Ia

di Agenzia Nova
30 Luglio 2025 13:49 Aggiornato: 30 Luglio 2025 13:49

«Per sedere al tavolo dei Grandi del mondo occorre autonomia strategica nell’ecosistema dell’Intelligenza artificiale. Esistono oggi due soli attori globali, Stati Uniti e Cina. L’Unione europea deve scegliere il suo destino, puntare all’autonomia o divenire colonia di uno degli imperi. Strategia comune e investimenti senza precedenti sono la condizione perché l’Ue eviti un futuro da spettatore. Il governo Meloni, anche in questo campo, mostra assenza di visione e coraggio: il disegno di legge sull’Intelligenza artificiale è una gigantesca occasione mancata, un provvedimento a invarianza finanziaria, che non mette risorse e anzi complica la gestione di questa innovazione». Lo ha dichiarato Anna Ascani, vicepresidente della Camera e deputata del Partito democratico, intervenendo questa mattina a Montecitorio alla conferenza stampa di presentazione del libro «Il secolo dell’Ia – Capire l’Intelligenza artificiale, decidere il futuro», di Lorenzo Basso, senatore del Pd, e Marco Bani, responsabile Affari istituzionali del gruppo Pd al Senato, edito da «il Mulino».Gli autori – si legge in una nota – nel corso dell’iniziativa hanno evidenziato le motivazioni che hanno spinto alla pubblicazione del volume.

Lorenzo Basso, vicepresidente dell’ottava commissione del Senato, quella sull’innovazione tecnologica, ha spiegato che «l’Intelligenza artificiale non è neutra: riflette le scelte di chi la progetta e gli interessi di chi la controlla. Solo una società informata può pretendere regole giuste, efficaci, capaci di anticipare il futuro. Capire il funzionamento dell’Intelligenza artificiale è essenziale per governarne l’impatto invece di subirlo passivamente nella nostra vita». Marco Bani ha concluso evidenziando il perché di un testo non specialistico, ma divulgativo: «L’Intelligenza artificiale – ha affermato – non è un tema per addetti ai lavori: è già parte della nostra quotidianità. Questo libro nasce per offrire strumenti semplici ma solidi a chi vuole capire, partecipare e non delegare. Perché oggi, pensare criticamente la tecnologia è un gesto politico».


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