Valditara: risorse per oltre due miliardi per la Campania

di Agenzia Nova
29 Luglio 2025 13:19 Aggiornato: 29 Luglio 2025 13:19

Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, in una intervista al «Mattino» parla della situazione scolastica nella regione Campania e parte dai dati macro: «Ad oggi, dall’inizio dell’attività del nostro governo abbiamo investito nella scuola della Campania 2 miliardi e 546 milioni di euro di cui, tra gli altri, 1 miliardo e 663 milioni per l’edilizia scolastica, un terzo dei quali di fonte ministeriale; 175 milioni per combattere la dispersione scolastica; 215 milioni per Scuola 4.0; 79 milioni per potenziare gli Its; oltre 73 milioni per Agenda Sud; e quasi 13 milioni per il progetto periferie di Napoli». Agenda Sud ha soddisfatto finora le attese: «Direi proprio di sì. Le competenze di base dei giovani nelle scuole interessate da Agenda Sud registrano un miglioramento di ben 32 punti contro i 14 delle scuole per le quali non è stato avviato lo stesso percorso. Teniamo conto che le scuole di Agenda Sud sono le più fragili e dunque essere cresciute più del doppio rispetto alle altre è un dato ancor più significativo».

Fondamentale l’impegno per ridurre la dispersione: anche qui sembra che i dati siano piuttosto buoni per la Campania: «È così. La dispersione esplicita, ovvero gli abbandoni di studenti che non terminano il percorso scolastico, è passata dal 16,1 per cento del 2022 al 13,3 del 2024 e per il 2025 si può stimare un dato inferiore al 12 per cento anche solo considerando di essere in linea con l’andamento nazionale: in Italia la dispersione esplicita è scesa infatti dal 9,8 per cento del 2024 all’8,3 previsto per il 2025». E la dispersione implicita, quella che misura il livello di competenze raggiunte dallo studente a un certo grado del suo percorso scolastico «si è ridotta in Campania dal 19,8 per cento del 2022 al 17,6 del 2025 ma su questo dato in realtà incidono fortemente i diplomifici. Se infatti andiamo a guardare le scuole statali il loro grado di dispersione implicita è solo del 9,1 per cento, praticamente quasi identico alla media nazionale che è dell’8,7. Dunque, la forte iniziativa che abbiamo avviato contro i diplomifici si rivela decisiva per ridurre sensibilmente la dispersione implicita».

Il decreto Caivano, altro tassello del più ampio obiettivo di contrasto alla dispersione scolastica: «I dati sono decisamente positivi e di forte impatto sociale. Il decreto prevede che le scuole devono segnalare ai Comuni i casi di mancata frequenza degli studenti per consentire ai Comuni stessi di ammonire le famiglie, prospettando loro anche le possibili conseguenze penali introdotte per la prima volta nella legge, con l’eventuale ricorso al carcere per due anni. Bene – osserva il ministro -, solo per Napoli e per l’entroterra sono state inviate ai Comuni 5mila segnalazioni ma alla fine dell’anno scolastico gli alunni non ammessi allo scrutinio per non aver raggiunto il livello di presenze scolastiche previsto dalla legge sono stati solo 1.800. Vuol dire che 3.200 sono tornati a scuola e hanno completato il percorso».

Quanto alla riforma del 4+2, voluta dal ministro per rendere molto più sinergici tra di loro la scuola e il mondo delle imprese: «Nell’anno scolastico 2024-25 gli iscritti al 4+2 in Campania erano 234 su 14 scuole, per il prossimo anno scolastico gli studenti saranno 1.040 su 55 scuole e ben 89 nuovi indirizzi, una crescita delle iscrizioni del 444 per cento con un aumento delle scuole del 393 per cento. A livello nazionale si passa dal 13 al 16 per cento del totale degli iscritti. È la testimonianza dell’efficacia della campagna di orientamento ma anche di una società dinamica che sta iniziando a recepire bene questa esigenza di collegamento tra scuola e imprese». Lo scenario raccontato dai numeri evidenzia insomma un cambio di paradigma evidente nell’istituzione più decisiva per la crescita formativa dei ragazzi: «Raccontano di una scuola campana che grazie agli interventi di questo Governo – da Agenda Sud al Decreto Caivano, da un utilizzo accorto dei fondi Pnrr a un potenziamento dei fondi strutturali – sta crescendo, recuperando ritardi storici. E la diminuzione netta rispetto al 2022 della dispersione esplicita ed implicita sta a dimostrare che anche sotto il profilo del coinvolgimento dei giovani nel percorso scolastico e della crescita delle competenze i risultati sono positivi» conclude Valditara.


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