Volodymyr Zelensky ha presentato giovedì un nuovo disegno di legge volto a ripristinare l’indipendenza delle agenzie anticorruzione dell’Ucraina, in risposta alle proteste dei cittadini e alle critiche dell’Unione Europea scatenate da una legge approvata all’inizio della settimana. Le due principali istituzioni anticorruzione del Paese, il Nabu (Ufficio nazionale anticorruzione dell’Ucraina) e la Sapo (Procura anticorruzione), hanno accolto con favore il nuovo disegno di legge, che hanno contribuito a redigere. Secondo le due agenzie, questa nuova proposta garantisce la loro piena autonomia operativa.
La legge al centro delle proteste, firmata martedì, avrebbe consentito al ministro della Giustizia di trasferire i pubblici ministeri e di riassegnare i procedimenti gestiti dai due enti anticorruzione ucraini. A seguito delle manifestazioni popolari e delle critiche dei funzionari europei, Zelensky ha deciso di proporre un nuovo testo legislativo che annulla tali modifiche. Il disegno di legge stabilisce che il ministro della Giustizia e i suoi vice non potranno impartire ordini alle agenzie anticorruzione né interferire nelle loro attività, e introduce misure aggiuntive per contrastare le interferenze dalla Russia.
Prima di presentare il disegno di legge, il 24 luglio, Zelensky ha dichiarato su X: «Ho appena approvato il testo di un progetto di legge che assicura un effettivo rafforzamento del sistema di applicazione della legge in Ucraina, l’indipendenza delle agenzie anticorruzione e una solida protezione del sistema giudiziario da qualsiasi influenza o interferenza russa» con l’aggiunta di «strumenti concreti volti a escludere ogni azione della Russia e a tutelare l’indipendenza del Nabu e della Sapo». Il presidente ha annunciato che il disegno di legge sarebbe stato sottoposto il giorno stesso all’approvazione del Parlamento ucraino. L’Ufficio e la Procura anticorruzione hanno espresso l’auspicio che il Parlamento approvi la proposta con la massima rapidità.
Inizialmente, Zelensky aveva sostenuto che la legge ora abrogata avrebbe rafforzato le istituzioni ucraine, accelerato le indagini e le condanne e contrastato l’influenza russa nei processi anticorruzione. Ma le critiche dell’Unione Europea sono state determinanti: l’Ucraina ha ottenuto lo status di candidato ufficiale all’Ue nel giugno 2022 e da allora è impegnata nei negoziati di adesione. La lotta alla corruzione e la garanzia dell’indipendenza delle istituzioni anticorruzione sono requisiti fondamentali per l’ingresso nell’Unione. Il commissario europeo per l’allargamento, Marta Kos, aveva espresso su X la propria «profonda preoccupazione» per l’approvazione della legge da parte del Parlamento, definendo l’eliminazione delle garanzie per l’indipendenza delle agenzie anticorruzione un «grave passo indietro».
Il commissario europeo per la difesa, Andrius Kubilius, aveva invece posto l’accento sull’importanza di mantenere la fiducia reciproca tra il governo e il popolo in tempo di guerra, scrivendo su X che tale fiducia è «difficile da costruire e mantenere, ma facile da perdere: basta un solo grave errore».