Nei primi sei mesi e mezzo del 2025 sono sbarcati in Italia 33.116 migranti via mare, con un aumento dell’8,4 per cento rispetto ai 30.560 dello stesso periodo del 2024, ma in netto calo (-56,8 per cento) rispetto agli oltre 76.700 registrati al 16 luglio del 2023. Secondo i dati aggiornati visti da Agenzia Nova, la Libia si conferma il principale Paese di partenza, con 29.610 migranti sbarcati in Italia fino al 16 luglio, in aumento del 66,6 per cento rispetto ai 17.773 dello stesso periodo del 2024. Entrando più nel dettaglio, le partenze dalla costa libica occidentale, controllata dal Governo di unità nazionale (Gun) del primo ministro ad interim Abdulhamid Dabaiba, sono state oltre 28.500, mentre quelle dalla rotta orientale, sotto il controllo del Governo di stabilità nazionale (Gsn) del premier designato Osama Hamad, ammontano a poco più di mille. In forte calo le partenze dalla Tunisia (2.321 contro 11.083), mentre crescono i flussi dall’Algeria (614 rispetto a 451) e diminuiscono quelli dalla Turchia (571 contro 1.253).
Gli sbarchi sono concentrati in Sicilia, che ha accolto 27.430 migranti. Seguono Calabria (1.376), Sardegna (751), Toscana (713), Campania (641), Liguria (586), Marche (585), Puglia (462), Emilia-Romagna (421), Abruzzo (108) e Lazio (43). Quanto alle nazionalità dichiarate al momento dello sbarco, al primo posto si conferma il Bangladesh (10.609), seguito da Eritrea (4.563), Egitto (3.952), Pakistan (2.757), Etiopia (1.520), Sudan (1.180), Siria (1.108), Somalia (1.066) e Guinea (829). A seguire Tunisia (648), Iran (597), Algeria (597), Nigeria (531), Mali (492), Costa d’Avorio (424) e un totale di 2.243 migranti provenienti da altre nazionalità.
In Libia, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha registrato, al 12 luglio, 12.338 migranti intercettati in mare e riportati a terra: tra loro 10.653 uomini, 1.136 donne e 404 minori. Sulla rotta del Mediterraneo centrale si contano 317 morti e 286 dispersi. A fronte di 46 mila migranti coinvolti tra sbarchi, intercetti e decessi, il tasso di mortalità stimato nel 2025 è dell’1,31 per cento. Nel 2024, i migranti riportati in Libia erano stati 21.762, i decessi accertati 665 e i dispersi 1.034, per un totale di 1.699 vittime. A fronte di 90 mila migranti coinvolti, il tasso di mortalità stimato si attestava all’1,89 per cento.
Da segnalare, inoltre, l’aumento della pressione migratoria sulla Grecia, dove nei primi cinque mesi del 2025 sono state presentate 22.806 richieste di protezione internazionale. Secondo i dati diffusi da Atene, le domande provengono in maggioranza da cittadini afgani (31 per cento), egiziani (16,4), siriani (6,2), pakistani (5,2) e nepalesi (4,6). L’Asia rappresenta il continente di origine principale (14.143 richieste), seguita da Africa (7.443), Europa (959), America (77) e Oceania (1). Le autorità greche hanno inoltre segnalato l’arrivo di quasi diecimila persone a Creta dalla Libia dall’inizio dell’anno, la maggior parte delle quali nelle ultime settimane, un numero che è già quasi il doppio rispetto all’intero 2024. A fronte dell’esplosione dei flussi verso le isole di Gavdos e Creta, il governo di Atene ha deciso di sospendere per tre mesi l’esame delle domande d’asilo presentate dai migranti che arrivano via mare dal Nord Africa. In particolare, dall’inizio del 2025, si stima che oltre 9.500 migranti siano arrivati a Creta dalla Libia, con un aumento dei flussi superiore al 350 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.