Perché l’idea dell’Emirato di Hebron non piace ai palestinesi

di Redazione ETI/Epoch Israele
10 Luglio 2025 12:56 Aggiornato: 10 Luglio 2025 12:56

La pubblicazione sul Wall Street Journal dell’iniziativa degli sceicchi della regione di Hebron di fondare l'”Emirato di Hebron”, riconoscere Israele come Stato ebraico e aderire agli accordi di normalizzazione, sta suscitando grande eco nelle piazze palestinesi, nonostante il governo israeliano per il momento non abbia appoggiato questa iniziativa.

L’idea dell’Emirato di Hebron ha suscitato grande scalpore in Giudea e Samaria, e organizzazioni come Fatah, Hamas, la Jihad Islamica e il Fronte Popolare l’hanno duramente condannata. Decine di tribù di Hebron, guidate dal clan Jabari, hanno anch’esse condannato l’iniziativa, che vedono come un tradimento della causa palestinese e un tentativo di disintegrare l’identità nazionale e la visione di uno Stato palestinese sovrano entro i confini del 1967. Anche le organizzazioni terroristiche palestinesi considerano l’iniziativa di istituire l’Emirato di Hebron un pericoloso esperimento: temono che questo fenomeno si estenda ora ad altre parti della Giudea e della Samaria e a Gerusalemme Est, e che si rafforzi la percezione della non esistenza di un popolo palestinese come nazione. Dal loro punto di vista, con l’Emirato di Hebron il progetto nazionale palestinese si trasformerebbe in una diaspora di di clan frammentati e soggetti al dominio israeliano, eliminando ogni possibilità di stabilire uno Stato palestinese indipendente e sovrano.

Il noto ricercatore e commentatore palestinese Rassem Abidat, ha pubblicato recentemente un articolo sul quotidiano di Gerusalemme Est Al-Quds in cui scrive: «sullo sfondo della disintegrazione del progetto nazionale palestinese, della mancanza di unità e di una leadership globale, stanno emergendo fenomeni come quelli di Yasser Abu Shabab, Rami Khales e Yasser Hanidak a Gaza; fenomeni che vengono sfruttati da Israele e dagli Stati Uniti a proprio vantaggio. Il paragone con il governo di Vichy in Francia durante l’occupazione nazista, o con l’Esercito del Libano Meridionale di Antoine Le Had, non è infondato». Abidat riassume poi la situazione dei palestinesi dicendo: «Israele continua a sforzarsi di penetrare nel tessuto sociale e politico del popolo palestinese, con l’obiettivo di frammentarlo e trasformarlo in un insieme di agenti locali. In questo modo, sarà in grado di controllarlo e non avrà la necessità di riconoscergli il diritto a essere nazione. Questo è un ritorno alla strategia coloniale del divide et impera, che ha fallito in passato, ma che sta riapparendo in nuove ondate, questa volta sotto il nome di “Emirato di Hebron”».

L’auto dello sceicco Wadi al-Jabari, ideatore dell’iniziativa dell’Emirato di Hebron, è stata incendiata da ignoti nel villaggio di Isawiya, a Gerusalemme Est.