Schlein: sui dazi la Meloni è stata imbarazzante

di Agenzia Nova
7 Luglio 2025 9:18 Aggiornato: 7 Luglio 2025 12:19

Sui dazi Trump ha detto all’Europa: prendere o lasciare. «Bisogna fare ogni sforzo», dice al Corriere della sera la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, «per sventare una guerra commerciale che avrebbe un impatto molto pesante sulla nostra economia, quindi bisogna dare forza al negoziato dell’Unione europea. Giorgia Meloni – osserva la leader del Pd –, pur di non infastidire Trump, ha sempre minimizzato l’impatto dei dazi. Nei giorni scorsi ha addirittura sostenuto che i dazi al 10 per cento non sarebbero così impattanti per l’Italia. Mi domando dove viva: il nostro Paese rischia di perdere decine di miliardi di export anche con il 10 per cento». Schlein ricorda che il presidente di Confindustria, «l’altro giorno, ha detto che i dazi al 10 vorrebbero dire meno venti miliardi di export l’anno prossimo e il rischio di perdere 118 mila posti di lavoro, e ha giustamente ricordato che oltre all’impatto dei dazi c’è da tenere in considerazione anche il deprezzamento del dollaro. Quindi i danni alla nostra economia sarebbero molto pesanti».

Insomma, secondo lei, Meloni sta sbagliando tutto: «Sui dazi la nostra presidente del Consiglio è stata imbarazzante, l’incertezza di questi mesi è la peggior nemica dello sviluppo – afferma la segretaria del Partito democratico –. Bisogna saper dire di no anche agli alleati quando sbagliano. È in gioco l’interesse nazionale. Che è danneggiato anche su altri fronti dall’incapacità di Meloni di dire di no ai suoi alleati ideologici». Secondo Schlein, «dire sì all’aumento della spesa militare al 5 per cento, come voleva Trump per un Paese come il nostro, è un colpo letale allo Stato sociale. Perché ci devono spiegare dove pensano di trovare 445 miliardi di euro nei prossimi dieci anni per fare spesa militare. Meloni avrebbe dovuto tenere la posizione della Spagna, che ha detto che rispetterà gli obiettivi di capacità senza portare la spesa al 5 per cento». Un altro esempio: «In ambito G7 il governo ha fatto un regalo alle multinazionali e alle big tech americane accettando l’esenzione per loro della tassa minima globale al 15 per cento. Insomma, l’ideologia di Meloni sta danneggiando l’interesse italiano», prosegue Schlein.

A proposito delle spese militari: Paolo Gentiloni sostiene che è sbagliato dire, come fa il Pd, che le spese militari tolgono risorse alla sanità pubblica: «Questo è un governo che sta già tagliando la sanità pubblica senza il coraggio di ammetterlo e accettare a testa bassa l’aumento al 5 per cento come ha fatto Meloni per non urtare l’amico Trump, in questo Paese rischia di tradursi in altri tagli su welfare, sanità, scuola, pensioni – segnala ancora la leader del Pd –. Meloni scaricherà come un’ipoteca gli impegni presi sulle prossime generazioni e sui prossimi governi». L’Italia dovrebbe fare come la Spagna: «C’è un’economia che sta andando bene in Europa e che sta galoppando. Ed è proprio quella spagnola. E come hanno fatto? Per esempio hanno fatto un accordo tra imprese e sindacati, con la regia del governo, per ridurre drasticamente i contratti precari, oltre ad aver aumentato del 50 per cento il salario minimo. Questo in Italia – aggiunge sempre Schlein – vorrebbe dire dare sollievo a quei tre milioni e mezzo di lavoratori che sono poveri, a cui invece Meloni continua a voltare le spalle». E ancora: «In Spagna oltre a intervenire sul prezzo dell’energia, hanno fatto delle vere politiche industriali, con giusti incentivi e investimenti. Insomma: c’è un’altra ricetta economica in Europa che sta funzionando. Meloni si batta per gli investimenti comuni europei, altrimenti dopo il Piano nazionale di ripresa e resilienza l’Italia si ferma», conclude la segretaria del Pd.


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