Al vertice Nato tenutosi all’Aia, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito la centralità dell’Alleanza Atlantica in un contesto geopolitico sempre più complesso, evidenziando come il messaggio «Più importante che esce da questo vertice è la compattezza dell’Alleanza e la volontà di rafforzarsi». La premier ha accolto con favore l’avvio di un cessate il fuoco tra Israele e Iran. Ma ha espresso preoccupazione per la situazione in Ucraina, dove «la Russia sembra non voler fare passi in avanti, tutt’altro, rendendo la situazione insostenibile». Il capo del Governo ha ribadito la necessità di «determinazione per raggiungere altri due importanti cessate il fuoco», uno in Ucraina e uno nella crisi mediorientale.
Sul piano interno, la Meloni ha confermato un incremento delle spese per la difesa: «Sono risorse sostenibili», ha assicurato, chiarendo che tali investimenti non distoglieranno fondi da altre priorità del governo. La Meloni ha anche sottolineato che la sicurezza oggi abbraccia ambiti più ampi, come la protezione dei confini, la gestione delle migrazioni irregolari, le infrastrutture critiche e l’innovazione tecnologica, inclusa l’intelligenza artificiale. «Parliamo di risorse che servono a mantenere questa nazione forte, come è sempre stata», ha aggiunto.
Particolare attenzione è stata posta sul fianco sud dell’Alleanza, dove l’Italia vede crescere le minacce ibride e l’influenza russa nel Mediterraneo. Il capo del Governo ha invitato gli alleati a riflettere sull’evoluzione delle capacità difensive, notando come in Ucraina «i più grandi risultati siano stati ottenuti con droni da poche migliaia di euro, capaci di distruggere tecnologie molto più costose». Questo, ha detto, dimostra che «un satellite può essere più strategico di un carro armato».
Sul piano economico invece la priorità sarà quella di «spendere a livello nazionale, con aziende italiane», ha dichiarato Giorgia Meloni, pur ammettendo la necessità di cooperazione europea. La premier ha infine respinto l’idea di un esercito comune europeo svincolato dalla Nato, definendolo una «duplicazione» non corrispondente al Trattato Nato (che parla di eserciti nazionali) e fra l’altro nemmeno sostenibile. «L’Italia è nella Nato, e lavoriamo per rafforzare la colonna europea dell’Alleanza, che deve stare allo stesso livello di quella americana», ha concluso, sottolineando l’importanza di un’integrazione economica e strategica per affrontare le sfide future.