Los Angeles messa a ferro e fuoco Trump manda la Guardia Nazionale

di Redazione ETI/Ryan Morgan
8 Giugno 2025 8:53 Aggiornato: 8 Giugno 2025 10:42

Il presidente degli Stati Uniti ha disposto l’invio dei soldati della Guardia nazionale a Los Angeles per fermare i violenti scontri tra agenti della polizia federale (l’Immigration and customs enforcement, Ice) e i rivoltosi. Le proteste sono scoppiate dopo che dei manifestanti hanno tentato di fare irruzione con la violenza nel tribunale federale della città il 6 giugno, mentre gli agenti federali conducevano una serie di operazioni di controllo sull’immigrazione in varie zone della contea di Los Angeles.

Tom Homan, commissario speciale per le politiche migratorie nominato dal presidente Trump, ha dichiarato che tali episodi di violenza saranno affrontati con massima fermezza dal governo federale: «questa sera faremo arrivare la Guardia nazionale», ha annunciato Homan in un’intervista trasmessa sabato sera da Fox News

Poco dopo l’apparizione televisiva di Homan, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale confermando l’intenzione di mobilitare 2 mila soldati della Guardia nazionale: «L’amministrazione Trump adotta una politica di tolleranza zero verso comportamenti criminali e violenze, specialmente quando queste sono dirette contro le forze dell’ordine che svolgono il proprio dovere. I responsabili di questi atti saranno arrestati e assicurati rapidamente alla giustizia. Il Presidente garantirà che le leggi degli Stati Uniti siano applicate in modo pieno e completo».

Il governatore della California, il democratico Gavin Newsom, ha reagito con un messaggio sui social media, definendo l’invio della Guardia nazionale per fermare questa rivolta (simile a diverse altre nella storia di Los Angeles) che sta mettendo a ferro e fuoco la città una “presa di controllo”  da parte del governo federale. Secondo Newsom, si tratta di uno sconfinamento «deliberatamente provocatorio» che non farà che peggiorare la situazione.

La miccia che ha fatto esplodere quest’ultima rivolta a Los Angeles, spiega Yasmeen Pitts O’Keefe, portavoce degli investigatori dell’Ice, è stato l’arresto da parte degli agenti federali di 44 persone durante un’operazione di controllo sull’immigrazione condotta venerdì. Gli arresti hanno immediatamente innescato violente proteste. L’ufficio del procuratore federale ha reso noto che tra i fermati c’è anche il sindacalista David Huerta, presidente del Service employees international della California, accusato di aver ostacolato le operazioni di controllo. Il sindacato, in una nota, ha detto che Huerta è stato arrestato e ferito dalle autorità «mentre esercitava il suo diritto, garantito dal Primo emendamento, di osservare e documentare l’attività delle forze dell’ordine».

Venerdì, il sindaco di Los Angeles, la democratica Karen Bass, ha condannato con fermezza l’operazione dell’Ice: «Queste tattiche seminano terrore nelle nostre comunità e minano i principi fondamentali della sicurezza nella nostra città. Il mio ufficio è in stretto contatto con le organizzazioni per i diritti degli immigrati» ha dichiarato, «noi non accetteremo tutto questo».
In un comunicato stampa diffuso sabato, il direttore ad interim dell’Ice, Todd Lyons, ha riferito che gli agenti federali hanno richiesto assistenza per oltre due ore prima che il dipartimento polizia di Los Angeles (il cui capo è agli ordini del sindaco) intervenisse contro i rivoltosi, che nel frattempo lanciavamo contro i federali pezzi di cemento.

«Questi violenti saranno chiamati a rispondere delle proprie azioni se feriranno gli agenti federali. E sia chiaro: l’Ice continuerà a far rispettare le leggi sull’immigrazione del nostro Paese e ad arrestare immigrati irregolari incriminandoli», ha ribadito il direttore della polizia federale di frontiera sabato.

Il presidente Trump ha duramente criticato Newsom e la Bass in un messaggio pubblicato sabato sul suo account Truth: «Se il governatore della California Gavin Newsom, e il sindaco di Los Angeles Karen Bass non sono in grado di fare il loro lavoro, come tutti sanno, allora interverrà il governo federale, e risolverà il problema (le sommosse e i saccheggi) nel modo in cui va risolto!».

Gli scontri violenti sono proseguiti per il secondo giorno consecutivo anche sabato. Durante la serata del secondo giorno di violenze, il sindaco di Los Angeles ha infine rilasciato una nuova dichiarazione, invitando i manifestanti a evitare ogni forma di violenza: «Siamo in contatto diretto con le autorità di Washington e stiamo collaborando strettamente con le forze dell’ordine per individuare la strada migliore da seguire» ha affermato la Bass «ognuno ha il diritto di protestare pacificamente, ma voglio essere chiara: la violenza e la distruzione sono inaccettabili, e i responsabili saranno chiamati a risponderne».

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