Per l’Italia spendere il 5 per cento del Pil in difesa come proposto dalla Nato ora è «impossibile». Lo ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine della ministeriale Difesa della Nato a Bruxelles. Tuttavia, «può essere una prospettiva – se la fisseranno i leader a lungo termine – un 3,5 per cento che si può raggiungere entro il 2035 e l’1,5 per cento che va slegato dagli investimenti puri nella difesa», ha aggiunto. Quest’ultimo dato «può essere utilizzato in modo duale, in spese che vengano certificate dalla Nato, pensiamo a quelle spaziali e a quelle delle infrastrutture o ad altre, ma in qualche modo abbiano una ricaduta per tutto il sistema economico di un Paese», ha precisato Crosetto.
