Il ministro del Tesoro americano, Scott Bessent, e il rappresentante per il Commercio, Jamieson Greer, sono attesi questa settimana in Svizzera per una serie di colloqui con le rispettive controparti cinesi. Bessent si confronterà con il principale referente cinese per le questioni economiche, mentre Greer discuterà di scambi commerciali con il suo omologo.
La giornata chiave sarà l’8 maggio, quando i due funzionari statunitensi incontreranno anche la presidente svizzera, Karin Ketter-Sutter, per affrontare temi legati ai rapporti commerciali bilaterali. Greer ha inoltre in programma un incontro presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio.
«La sicurezza economica è una questione di sicurezza nazionale, e il presidente Trump sta rafforzando e rilanciando l’America, sia sul fronte interno che internazionale», ha dichiarato Bessent, sottolineando l’intento di promuovere un riequilibrio dell’economia mondiale.
L’incontro bilaterale si inserisce in un contesto di tensioni crescenti tra Washington e Pechino. Il 6 maggio, il presidente Trump ha riferito che la Cina sarebbe intenzionata a riaprire il dialogo con gli Stati Uniti, a causa dell’impatto negativo che i dazi stanno avendo sulla sua economia. «Vogliono incontrarci, ma al momento non stanno concludendo affari — ha affermato il presidente, parlando accanto al primo ministro canadese Mark Carney — Stanno attraversando gravi difficoltà economiche, causate dall’interruzione degli scambi con gli Stati Uniti».
La dichiarazione arriva dopo che il regime cinese ha pubblicamente respinto la disponibilità statunitense a sospendere o ridurre i dazi attualmente in vigore in cambio dell’apertura di nuovi negoziati da parte dei vertici del Pcc.
Attualmente, i dazi imposti dagli Stati Uniti sui prodotti cinesi raggiungono il 145%. Secondo fonti della Casa Bianca, alcuni beni, come veicoli elettrici e siringhe, sono soggetti a un totale di dazi e misure doganali fino al 245%, anche contro l’importazione di precursori del fentanile dalla Cina.
In risposta, il regime cinese ha risposto scatenando una guerra commerciale (caso finora unico al mondo) aumentando i dazi sui prodotti statunitensi, portandoli dall’84% al 125%. Negli ultimi anni, si è intensificato il fenomeno del trasbordo, ovvero la spedizione di merci cinesi attraverso Paesi terzi per eludere i dazi statunitensi. Per contrastare questo fenomeno, Trump ha presentato un piano volto a bloccare tali scappatoie e ha invitato il Messico ad aumentare i propri dazi sui beni cinesi, per evitare che Pechino utilizzi il Paese come canale d’accesso al mercato americano.