Si svolge oggi in Tunisia la 40ma riunione del Comitato direttivo dell’Iniziativa di Difesa 5+5, un forum chiave per la cooperazione in materia di sicurezza tra i paesi del Mediterraneo occidentale. Lo apprende Agenzia Nova da proprie fonti. L’evento, ospitato dalla Tunisia che per il 2025 detiene la presidenza di turno dell’iniziativa, giunge in un momento cruciale per la regione, segnata da sfide comuni che spaziano dall’immigrazione irregolare alla sicurezza marittima e informatica. Già lo scorso anno, a margine di un incontro a Madrid, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto aveva sottolineato il ruolo strategico della Tunisia per la stabilità internazionale e per l’Europa, definendola «un attore importante» e un «paese strategico». In quell’occasione, Crosetto aveva espresso «grande soddisfazione per l’alto livello di collaborazione tra le nostre Forze armate», evidenziando i solidi legami di amicizia e le radici storiche e culturali che uniscono Italia e Tunisia.
L’Iniziativa 5+5 Difesa, nata da un dialogo avviato dalla Francia nel 1983 e concretizzatosi nel 1990, riunisce dieci paesi del Mediterraneo occidentale: Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Mauritania, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia. L’obiettivo primario è promuovere la cooperazione in diversi settori della difesa e della sicurezza. Assumendo la presidenza per il 2025, in coincidenza con il ventesimo anniversario della sua istituzione, la Tunisia ha posto grande enfasi sul rafforzamento dell’iniziativa. Il ministro della Difesa tunisino, Khaled Suhaili, aveva annunciato l’intenzione di ospitare un forum dal titolo 5+5 Defense initiative: realtà e prospettive future, promettendo un impegno massimo per essere all’altezza delle aspettative.
Lo scorso anno, Tunisi aveva evidenziato i risultati tangibili dell’iniziativa nei settori della formazione, dell’addestramento e della sorveglianza marittima, definendoli «un’opportunità per lo scambio di esperienze» e un contributo al «trasferimento di conoscenze ed esperienze e al sostegno delle attività operative congiunte delle forze armate dei paesi membri». La Tunisia aveva inoltre sottolineato la necessità di arricchire ulteriormente tali attività nel rispetto reciproco, con l’obiettivo di preservare il Mediterraneo occidentale come «regione sicura per le generazioni future». La Tunisia ha più volte sollecitato un maggiore coordinamento e cooperazione tra gli Stati membri su questioni cruciali come l’immigrazione irregolare, la sicurezza informatica e marittima, la ricerca e il soccorso. Il ministro tunisino ha spesso invocato un «impegno collettivo per garantire la sostenibilità dell’iniziativa», considerandola il quadro più adeguato per lo scambio e la comprensione tra i partner.
L’Italia, dal canto suo, ha sempre giocato un ruolo attivo nell’Iniziativa 5+5. Già nel 2024, il ministro Crosetto aveva posto il Mediterraneo al centro della strategia di cooperazione e sviluppo italiana, sottolineando come l’Italia avesse «conseguito il primato nel numero di attività svolte proprio all’interno di questa iniziativa», consolidando il suo ruolo di «ponte tra le sponde Nord e Sud del Mediterraneo». Il Dialogo 5+5 è da ritenersi un esempio vincente di integrazione multilaterale che ha manifestato una certa tenuta anche durante la Primavera araba e su cui continuare a investire al fine di facilitare il sempre maggiore sviluppo di una visione condivisa dei fattori di instabilità dell’area. La Marina militare italiana è responsabile dell’area Sorveglianza marittima e in tal senso ha messo a disposizione, con server dedicato, il sistema di scambio informazioni non classificate relative al traffico mercantile denominato Virtual–Regional Maritime Traffic Center (V-RTMC), creando il Network 5+5 dedicato.
L’iniziativa è stata varata nel corso della terza riunione (Napoli, 30 maggio 2007) dei capi di Stato maggiore delle Marine aderenti all’Iniziativa 5+5. Proprio in quella sede, infatti, con la firma di un Accordo operativo, è stata ufficialmente varata un’area di condivisione informativa sub-regionale denominata V-Rmtc 5+5 network. Nel corso del 2008 tale strumento ha raggiunto la piena operatività con il completamento dell’adesione dei Paesi del «5+5» e la partecipazione attiva di tutte le Centrali operative delle 10 Marine militari. Oltre a rappresentare un efficace strumento di Sorveglianza marittima, può essere considerato un potente mezzo di cooperazione in quanto attraverso un approccio graduale e basato sulla volontarietà di condividere le informazioni, aiuta a sviluppare il confidence building e il mutual trust tra le Marine aderenti, si legge sul sito della Marina italiana.
La 40ma riunione odierna in Tunisia rappresenta dunque un’importante occasione per i dieci Paesi membri del 5+5 di fare il punto sui progressi compiuti, discutere le sfide attuali e future, e definire nuove strategie per rafforzare la cooperazione in un’area di cruciale importanza geopolitica. L’impegno della Tunisia come presidente di turno sarà fondamentale per dare impulso a nuove iniziative e per consolidare il ruolo del 5+5 come pilastro della sicurezza e della stabilità nel Mediterraneo occidentale.